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Lampedusa, recuperato in mare relitto con logo della Israel Space Administration: ipotesi serbatoio di un caccia di Tel Aviv - VIDEO

Un relitto cilindrico con logo della Space Administration israeliana e scritte in ebraico riaccende i sospetti: Tel Aviv non solo avrebbe sorvolato i cieli siciliani, fermandosi a Sigonella, ma avrebbe seguito la Flotilla

08 Settembre 2025

Nel braccio di mare fra Lampedusa e Lampione è stato recuperato un relitto metallico e cilindrico con il logo della Israel Space Administration, con scritte in ebraico. Tanti gli esperti che si sono domandati cosa potrebbe essere, ma per ora l'ipotesi prevalente è che sia un serbatoio di un aereo caccia di Tel Aviv

Non sarebbe un caso, quindi, la toccata e fuga alla base militare di Sigonella: tutto porterebbe a una sorveglianza dei cieli siciliani sulle tracce della Global Sumud Flotilla.

Lampedusa, recuperato in mare relitto con logo della Israel Space Administration: ipotesi serbatoio di un caccia di Tel Aviv

Un relitto cilindrico metallico, lungo circa cinque metri e con un diametro di un metro e mezzo, è stato recuperato sabato scorso dal motopeschereccio Andrea Doria a circa otto miglia da Capo Ponente, tra le isole di Lampedusa e Lampione. Sulle fiancate, visibili sia una scritta in ebraico sia il logo della Israel Space Administration, organismo che dipende dal Ministero della Difesa di Tel Aviv e che si occupa dello sviluppo di missili balistici e satelliti.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha escluso che si tratti di un “reperto militare israeliano”, ipotizzando un residuo collegato a un lancio satellitare. Tuttavia, l’assenza di materiale esplosivo e radioattivo e la natura stessa del relitto alimentano dubbi. Diverse fonti vicine alla vicenda suggeriscono infatti che possa trattarsi del serbatoio supplementare di un caccia israeliano operante sul Canale di Sicilia.

L’episodio si inserisce in un contesto delicatissimo: nei giorni scorsi è partita proprio dalla Sicilia la Global Sumud Flotilla, la più grande missione umanitaria per Gaza dall’inizio della guerra. La coincidenza temporale e geografica ha riacceso i sospetti sul fatto che Israele stia sorvegliando la Flotilla per scoraggiarne la partenza o monitorarne i movimenti.

A rafforzare questa ipotesi vi è un precedente recente. Nella notte tra il 2 e il 3 settembre, due aerei spia israeliani sono atterrati nella base di Sigonella ufficialmente per “rifornimento e trasporto merci”.

Il ritrovamento del relitto, dunque, appare come un ulteriore tassello che confermerebbe la presenza aerea israeliana nell’area. Non si tratterebbe di un semplice residuo di lancio spaziale, ma della prova materiale di missioni militari israeliane nel cuore del Mediterraneo, condotte in acque vicine al territorio italiano.

Le autorità israeliane non hanno rilasciato commenti, mentre in Italia l’opposizione chiede chiarimenti urgenti al governo Meloni.

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