Genova, dopo l'intossicazione per il tonno del catering, la procura indaga il titolare del bar e un suo dipendente
Diciotto i clienti finiti in ospedale, qualcuno potrebbe sporgere denuncia. L’ipotesi di reato è quella di somministrazione di sostanze alimentari nocive
La Procura di Genova ha iscritto i nomi dei primi due indagatiper la maxi intossicazione dovuta a una partita di tonno servita d’asporto dal bar-ristorante Just Balilla in via Cesarea a Genova cheha fatto finire 20 persone in ospedale.
L’avviso di garanzia – tecnicamente in questo momento solo un’elezione di domicilio con la richiesta di nominare un legale – è stato notificato ieri per la necessità urgente degli investigatori di eseguire accertamenti sul tonno all’origine della sindrome sgombroide. Trattandosi di un alimento deperibile la Asl3, delegata a questo tipo di accertamento, dovrà procedere in fretta.
Tra gli indagati c’è anche il titolare di Just Balilla e un suodipendenteche avrebbe preparato la pietanza con il tonno. Non è escluso che altri avvisi a titolo di garanzia saranno recapitati dalla polizia giudiziaria anche ai grossisti del tonno e ai produttori, per poter ricostruire tutti i passaggi della filiera alimentare anche se dalle prime indagini effettuate presso la sede del grossista non sarebbe emersa la presenza dell’istaminache ha causato l’intossicazione. L’ipotesi di reato al momento è quella disomministrazione di sostanze alimentari nocive. Se i clienti intossicati decideranno di sporgere denuncia la procura potrà valutare anche l’ipotesi di lesioni colpose. Il pm Andrea Ranalli è in realtà al momento ancora in attesa della relazione della Asl3 che ha svolto i primi accertamenti.
La sindrome sgombroide sopraggiunge quandola catena del freddo con cui il pesce – in questo caso, tonno – arriva in tavola viene in qualche modo compromessa. Nel locale sono stati trovati e sequestrate due partite di tonno esolo una aveva una presenza eccessiva di istaminache ha causato l’intossicazione.
“L’avviso di garanzia notificato al titolare deve essere letto come un atto dovuto, utile a garantire la piena partecipazione della difesa alle verifiche che la Procura svolgerà nelle prossime settimane – commental'avvocato che assiste l’imprenditore – Al momento, nei verbali redatti dagli ispettorinon risultano rilievi sulla conservazione o sulla lavorazione dell’alimento servito, elemento che conferma la necessità di attendere gli esiti delle analisi di laboratorio, che verranno effettuate in contraddittorio. Accogliamo quindi con assoluta serenità questo passaggio formale, certi che l’approfondimento tecnico-scientifico consentirà di chiarire l’origine dell’accaduto. Qualora dalle indagini emergessero responsabilità riconducibili alla filiera di fornitura del prodotto, adotteremo ogni iniziativa necessaria a tutelare la posizione del titolare e a far valere le eventuali responsabilità di terzi”.
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