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La nave Razoni non attracca: il committente rifiuta il grano, perché "marcio"?

La nave Razoni che aveva lasciato il 1 agosto il porto di Odessa e diretta in Libano vaga per i mari in cerca di un nuovo compratore visto che il committente ha rifiutato il carico di grano

10 Agosto 2022

La nave Razoni carica con un carico di 26.5 mila tonnellate di grano che era partita dai porti ucraini non è mai arrivata a destinazione: era partita il 1 Agosto 2022 dal porto di Odessa ed era diretta verso il Libano. Ingiustamente battezzata come "la prima nave carica di granturco", la Razoni battente bandiera della Sierra Leone era in realtà salpata dopo la Lodicea che però ha attraccato il 31 luglio a Tripoli, città del Libano dopo aver cambiato misteriosamente rotta, perché inizialmente era diretta a Tartus

Razoni: quelle 26 mila tonnellate che nessuno vuole

La Razoni a quanto pare ha dovuto togliere gli ormeggi e lasciare il porto a causa del rifiuto da parte della compagnia libanese che aveva ordinato il carico un recesso unilaterale motivato dai più di 5 mesi di ritardo nella consegna. Adesso la Razoni cerca altri committenti disposti a comprare quello che il primo compratore ha rifiutato con un recesso unilaterale e, forse, perché come Il Giornale d'Italia scrive da mesi: "I silos usati per il trasporto sono fatti per conservare massimo due settimane", un dato che in molti hanno dimenticato quando notiziavano le telefonate di Draghi a Putin come le gesta di un eroe della resistenza che cercava di sfamare le bocche degli affamati nei paesi in via di sviluppo. E invece il grano era probabilmente marcio.

Infatti ormai il grano stava già fermentando anche all'epoca, si sarebbe conservato al massimo fino al 20 marzo scorso, poi chi lo avrebbe voluto più? Le prime conferme le da il mercato e il primo committente, quello che avrebbe dovuto immettere nel mercato 26 mila tonnellate di grano, lo lascia in nave. In quei silos i cereali sono rimasti fermi 5 mesi. 5 mesi tra bombe, pioggia, salsedine, sole e quanto altro ancora?

Razoni, in attesa di un altro compratore e quelle navi che non attraccano mai

Adesso la Razoni è ora in attesa di ordini al largo del porto di Mersin, uno dei principali centri portuali della costa turca. Perchè gli accordi del 22 luglio scorso, quelli che avrebbero aperto le porte dopo due mesi di trattative diplomatiche (senza Draghi) ai corridoi del grano, avrebbero dovuto avere l'ok da Istanbul dove sarebbe stata fatta l'ispezione. 

Alla base dello stallo il rifiuto da parte della compagnia libanese che aveva ordinato il carico, un recesso unilaterale motivato dai più di 5 mesi di ritardo nella consegna. 

Il mistero delle navi cariche di grano che non attraccano mai o che cambiano costantemente rotta, vagando erranti per i mari, attraversando i Dardanelli è solo uno dei tanti: la Lodicea infatti, secondo le accuse di Kiev stava trasportando grano rubato dai russi, ma il governo non ha mai chiarito in che modo i cereali sarebbero stati rubati.

Il 5 agosto invece ministero della Difesa turco ha indicato in una serie di messaggi sui social che la nave Navistar, battente bandiera panamense, è partita dal porto di Odessa verso l'Irlanda, con un carico di 33mila tonnellate di mais. Il Rojen, con bandiera maltese, e il Polarnet, con bandiera turca, sono partiti da Chernomorsk diretti rispettivamente verso il Regno Unito e Turchia. Il Rojen trasporta 13mila tonnellate di mais, mentre il Polarnet ha 12mila tonnellate, sempre di granturco.

Navi che vagano tra il Bosforo, il Mar Nero e non attraccano mai, in attesa di un compratore che sia disposto a trattare un grano ormai marcio e probabilmente fermentato.

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