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GHF, coinvolte anche Orbis Operations e McNally Capital insieme a BCG nel progetto per affamare palestinesi e nel piano "Aurora" di deportazione

Orbis Operations è una società privata di sicurezza e intelligence, che ha svolto un'analisi di fattibilità operativa per la GHF. McNally Capital è un'azienda che investe in aziende nel settore della difesa e ha finanziato la GHF

25 Luglio 2025

BCG, McNally Capital, GHF, Orbis Operations

Loghi BCG, McNally Capital, GHF, Orbis Operations, fonte: LinkedIn

Nuovi scandalosi dettagli sono emersi sulla Gaza Humanitarian Foundation. Oltre al Boston Consulting Group, sarebbero coinvolte nella nella vicenda della GHF anche due altre aziende statunitensi: Orbis Operations e McNally Capital. La prima con un ruolo di analisi di fattibilità, la seconda di finanziamento, per il progetto finale di affamare i palestinesi e di deportarli, secondo il piano "Aurora", nel sud della Striscia.

GHF, coinvolte anche Orbis Operations e McNally Capital insieme a BCG nel progetto per affamare palestinesi e nel piano "Aurora" di deportazione

Un’indagine interna, commissionata dal Boston Consulting Group (BCG), ha rivelato un coinvolgimento diretto e controverso di alcuni suoi dipendenti nei progetti legati alla Gaza Humanitarian Foundation (GHF) e al piano "Aurora”, un progetto che avrebbe previsto la ricostruzione post-bellica di Gaza, basato sulla deportazione forzata dei palestinesi.

Numerose organizzazioni umanitarie internazionali hanno rifiutato di collaborare con GHF, denunciando il modello come militarizzato e punitivo, accusato di trasformare gli aiuti in strumenti di controllo e di incentivare la dislocazione forzata della popolazione.

Nel luglio 2025, BCG ha ammesso davanti a una commissione parlamentare britannica che "alcuni membri del suo staff americano avevano aggirato i controlli interni" per lavorare sulla GHF e sulla pianificazione post-guerra di Gaza. Si è parlato di 12 persone circa, con solamente due nomi noti per ora: Matt Schlueter e Ryan Ordway, partner senior dell'azienda operanti nel settore della Difesa e della Sicurezza, entrambi licenziati dal Ceo Christoph Schweizer con la scusa di "non essere a conoscenza della reale natura del loro lavoro". Difficile credere che nessuno fosse a conoscenza del loro operato, però, visti i contratti da 4 milioni di dollari emessi da ottobre 2024 a maggio 2025.

L’inchiesta interna condotta dallo studio WilmerHale ha mostrato che le procedure aziendali erano state violate da Schlueter e Ordway, che avrebbero fornito supporto "pro bono" alla costituzione di GHF, incluse entità in Svizzera, sotto la guida di Orbis Operations, una società americana di sicurezza. Di pro bono, però, ci sarebbe molto poco, visti i contratti firmati dal valore a sei cifre. Il materiale prodotto dal team è stato definito dalla stessa BCG “incompleto, inaccurato e/o falso”. 

Ma l’aspetto più grave riguarda un secondo progetto a pagamento siglato con la McNally Capital, legato alla logistica degli aiuti. Nonostante il parere contrario del responsabile rischi di BCG, Adam Farber, dimessosi dal suo ruolo a inizio luglio, uno dei manager, di cui non è noto ancora il nome, ha continuato a lavorare su modelli per la “ricostruzione post-bellica – e secondo il Financial Times, avrebbe anche modellato i costi della deportazione dei palestinesi da Gaza. Un’ipotesi che ha immediatamente sollevato accuse di complicità in scenari di pulizia etnica.

Le conversazioni interne, avvenute su Signal, non sono state archiviate. L’unico ente britannico citato come interlocutore nel progetto è il Tony Blair Institute, che ha smentito ogni partecipazione a piani di deportazione, pur ammettendo contatti con vari gruppi sulla situazione post-bellica.

BCG, nel frattempo, ha cancellato la fattura del progetto e promesso nuove misure interne, ma ha deciso di non pubblicare l’intero rapporto WilmerHale, alimentando ulteriori sospetti.

Orbis Operations e McNally Capital

Orbis Operations è una società privata di sicurezza e intelligence, fondata da Mitchell Silber, ex dirigente della New York Police Department Intelligence Division. Ha sede a Washington e si occupa di consulenza in materia di sicurezza, intelligence e analisi geopolitica per governi, agenzie e aziende. Nel caso della GHF, ha svolto un ruolo di coordinamento iniziale nel progetto, fornendo la cosiddetta "fattibilità operativa", ossia la pianificazione logistica e strategica del funzionamento dell'associazione, bypassando l'Onu e le Ong.

McNally Capital è una private equity firm a conduzione familiare, fondata da Craig McNally, figlio di un ex alto ufficiale militare americano. Ha sede a Chicago. Investe in aziende nel settore della difesa, sicurezza, logistica e tecnologia dual-use, sia civile che militare, e ha fortissimi legami con l'esercito Usa e con settori strategici come la supply chain militare e le infrastrutture critiche. Nel caso della GHF, McNally Capital ha finanziato il progetto logistico con pagamento previsto alla BCG, che ha poi cancellato la fattura quando sono emerse le prime informazioni sullo scandalo.

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