11 Luglio 2025
GHG, BCG, Adam Farber e Rich Hutchinson, fonte: sito BCG
Due dirigenti senior della Boston Consulting Group si sono dimessi dai loro ruoli di leadership in seguito alle rivelazioni sul ruolo della società nel progetto "Aurora", piano per deportare 2,2 milioni di palestinesi da Gaza ripreso da un'ideazione dell'Institute for Zionist Strategies, e nella realizzazione della Gaza Humanitarian Foundation, responsabile dell'uccisione di oltre 800 civili da fine maggio 2025 nei propri hub di distribuzione di aiuti umanitari: si tratta di Adam Farber e Rich Hutchinson.
Le accuse nei loro confronti riguardano principalmente la mancata supervisione e controllo dei vari team di lavoro all'interno della BCG, che hanno portato anche alla designazione, da parte di una dozzina di persone, del piano "Aurora" e della GHF. Probabilmente spinti alla fuoriuscita dall'azienda, Hutchinson e Farber saranno reintegrati in ruoli minori.
Adam Farber è un veterano della BCG: 27 anni di servizio all'interno della società, gli ultimi 3 nel ruolo di Chief Risk Officer. Questa mansione, secondo la policy aziendale, deve supervisionare la funzione di gestione del rischio della BCG ed è responsabile di garantire che essa avesse politiche e procedure adeguate a tutelarla.
Rich Hutchinson, membro della BCG dal 1993, era il Global Leader of Social Impact Practice, ossia il responsabile globale della pratica sull'impatto sociale dell'azienda. Sarebbe stato lui ad approvare e finanziare il progetto iniziale pro bono in cui BCG aveva contribuito a delineare l'organizzazione di aiuti che poi sarebbe diventata la GHF.
I due resteranno comunque all'interno della seconda società di consulenza strategica più importante del mondo, dopo McKinsey & Company e prima di Bane & Company, con ruoli minori: a contatto con i clienti e come possibili partner esterni. Secondo ciò che è emerso da un memo inviato dal Ceo Christof Schweizer, i due non sono stati licenziati, ma solo demansionati in seguito alle loro dimissioni, in quanto "inconsapevoli".
Le indagini interne alle aziende avrebbero chiarito che "Adam Farber e Rich Hutchinson non avevano intenzione di ingannare e sono stati loro stesso ingannati". Schweizer ha concluso prendendo le distanze sia dal progetto "Aurora", sia dalla GHF: "Il nostro coinvolgimento nel lavoro a Gaza è stato il risultato di una cattiva condotta deliberata da parte di singoli individui ed è stato reso possibile da eccezioni procedurali ingiustificate, segnali di allarme mancati e fiducia mal riposta".
Presumibilmente, però, i due sarebbero stati spinti a dimettersi per le loro responsabilità ormai riconosciute in tutto il mondo. Il processo di "epurazione" del team dei 12 collaboratori che hanno lavorato sul piano "Aurora" e su GHF sarà un processo lungo e complesso, in quanto Israele e gli Stati Uniti d'America sono tra i principali stakeholder e clienti dell'azienda.
Non è un caso che nel 2024, gli Usa abbiano finanziato con 340 milioni di dollari la BCG, infatti. E nemmeno che la GHF sia stata voluta sia da Israele che dagli Stati Uniti e che entrambi abbiano chiesto a BCG di occuparsene, dati gli strettissimi legami fra alcuni membri e l'intelligence e l'esercito a stelle e strisce.
Rich Hutchinson e Adam Farber non sono i primi a cadere dai loro ruoli all'interno di BCG: il 5 giugno, due partner senior sono stati licenziati dal Ceo Schweizer. Si trattava di Matt Schlueter e Ryan Ordway. Entrambi partner dell'azienda da una decina di anni nel settore della Difesa e della Sicurezza, i due "avrebbero fatto credere che la GHF era ampiamente sostenuta da ONG e altri Paesi". L'amministratore delegato, in una mail ai dipendenti, si è discostato dal loro operato, in quanto "non era a conoscenza della reale natura del lavoro".
Filo-americani e filo-palestinesi, sarebbero i due principali responsabili, secondo il Ceo, della progettazione della GHF all'interno dell'azienda. Un incarico assegnato loro secondo criteri che un portavoce della BCG non ha voluto diffondere. Una fonte americana vicino alla Gaza Humanitarian Foundation ha commentato che Ordway e Schlueter sarebbero stati licenziati formalmente poiché "non avevano avvisato la BCG delle evoluzioni del progetto", ma che sicuramente il loro lavoro era ben conosciuto da tutta l'azienda e soprattutto dai vertici, visti i contratti da 4 milioni di euro per sette mesi di lavoro (ottobre 2024-maggio 2025).
Impossibile quindi che il Ceo Schweizer non fosse a conoscenza delle implicazioni della BCG, dato anche il grandissimo legame che questa ha con il governo americano, fautore della GHF, che solo nello scorso anno ha finanziato l'azienda per 340 milioni di dollari. Inoltre, i riferimenti alle "Humanitarian Transition Areas" sono continuati sui documenti ufficiali del progetto della GHF da parte della BCG fino ad aprile 2025, in cui venivano anche inclusi i prezzi aggiornati sulla deportazione dei palestinesi.
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