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Ue, arrestate 200 persone che reclutavano “bambini killer”, omicidi presentati come “missione di un videogioco” in cambio di denaro

Si chiama “operazione Grimm” ed è la risposta delle forze dell’ordine al fenomeno del reclutamento sistematico di minorenni attraverso il web per compiere omicidi su commissione. La struttura operava come una vera azienda criminale: al vertice gli istigatori, spesso nascosti all’estero; alla base un esercito di reclutatori attivi 24 ore su 24 su piattaforme come Telegram, Instagram, Discord e persino all’interno delle chat di videogiochi popolari come Fortnite

12 Dicembre 2025

Ue, arrestate 200 persone che reclutavano “bambini killer”, omicidi presentati come “missione di un videogioco” in cambio di denaro

Bambino con arma Fonte: X @DanielDefense

Circa 200 persone sono state arrestate in Europa nell’operazione che ha smantellato una rete criminale capace di reclutare minorenni trasformandoli inbambini killer”. Una struttura organizzata che presentava gli omicidi come unamissione di un videogiocoin cambio di denaro, sfruttando la vulnerabilità dei più giovani. Un sistema transnazionale che agiva nel buio del web, ramificato e aggressivo.

Ue, arrestate 200 persone che reclutavano “bambini killer”, omicidi presentati come “missione di un videogioco” in cambio di denaro

Si chiamaoperazione Grimmed è la risposta delle forze dell’ordine al fenomeno del reclutamento sistematico di minorenni attraverso il web per compiere omicidi su commissione. Nelle ultime ore, la vasta indagine coordinata da Europol ha permesso di smantellare un’organizzazione radicata in diversi Paesi del Vecchio Continente, trasformando adolescenti e persino bambini in esecutori di delitti pianificati come se fossero livelli di un gioco online.

Il blitz ha coinvolto le polizie di Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Regno Unito, portando alla luce un modello di “violenza a noleggio” altamente specializzato. La struttura operava come una vera azienda criminale: al vertice gli istigatori, spesso nascosti all’estero; alla base un esercito di reclutatori attivi 24 ore su 24 su piattaforme come Telegram, Instagram, Discord e persino all’interno delle chat di videogiochi popolari come Fortnite.

Il meccanismo di adescamento si fondava su tecniche di marketing e sullagamificationdel crimine: l’omicidio veniva presentato come una missione, un livello da superare, oppure come una scorciatoia per ottenere denaro facile e status sociale. Le vittime di questo condizionamento erano quasi sempre minorenni appartenenti a contesti sociali fragili – seconde generazioni di immigrati, ragazzi delle case-famiglia, giovani invisibili ai radar delle forze dell’ordine perché privi di precedenti.

Tra i casi più sconvolgenti emersi dall’inchiesta quello di un bambino svedese di 11 anni, trovato mentre concordava con un “mentore” 19enne l’esecuzione di un omicidio in cambio di 14mila dollari.

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