12 Dicembre 2025
Fosse comuni Zikim, fonte: Telegram, @geo_politcs_prime
Diversi testimoni, nonché numerose immagini su Google Earth, testimoniano un altro orrore del genocidio a Gaza: i soldati dell'Idf e i contractor della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), tra l'estate e l'autunno del 2025, hanno sparato ai palestinesi che cercavano aiuti umanitari nella strada del valico di Zikim, per poi seppellirne i corpi lungo la via con dei bulldozer, in fosse comuni.
Una ampia indagine giornalistica ha rivelato scene macabre e inquietanti riguardanti il destino di numerosi civili palestinesi uccisi mentre cercavano aiuti alimentari al passaggio di Zikim, nel nord della Striscia di Gaza, tra l’estate e l’autunno del 2025. Secondo il reportage, basato su decine di video, fotografie geolocalizzate, immagini satellitari, interviste a testimoni oculari, conducenti di camion e whistleblower israeliani, molte delle persone colpite non solo sarebbero state abbattute da colpi d’arma da fuoco da parte di soldati di Idf e di contractor Ghf, ma i loro corpi sarebbero poi stati trattati in modo irrispettoso e sommario dalle forze israeliane.
Secondo la ricostruzione, folle di civili affamati si avvicinavano ai camion di aiuti provenienti dalla Ghf per tentare di raccogliere cibo e beni di prima necessità. In diverse occasioni, le forze israeliane e i contractor avrebbero sparato contro i civili, uccidendone molti. In almeno un video del 11 settembre si vede chiaramente, geolocalizzato e analizzato dalla CNN, un uomo colpito alle spalle mentre correva verso un camion di aiuti, con il fuoco partito dalla direzione di posizioni identificate come israeliane.
Testimoni e conducenti di camion affermano che dopo gli spari le squadre di soccorso non sono state in grado di avvicinarsi per recuperare i corpi a causa del pericolo persistente. In seguito, grosse pale meccaniche israeliane sono state utilizzate per spingere cadaveri e detriti in buche poco profonde o in tombe non contrassegnate lungo la strada degli aiuti, impedendo in molti casi alle famiglie di identificare i loro cari scomparsi.
Ex soldati israeliani intervistati dalla CNN hanno confermato che non esisteva un protocollo chiaro per la gestione dei cadaveri, e che i corpi venivano spesso trattati con indifferenza o spostati con mezzi meccanici, aggravando la sofferenza dei familiari. Le autorità militari israeliane hanno negato che i bulldozer vengano usati per “rimuovere” i corpi.
Organizzazioni per i diritti umani come Euro-Med Monitor hanno definito le pratiche descritte motivi per un’indagine penale internazionale, sottolineando che lasciare i corpi senza possibilità di identificazione violerebbe il diritto internazionale e le convenzioni di Ginevra.
Molte famiglie continuano ancora oggi a cercare i loro parenti scomparsi, con decine di persone ancora non rintracciate nelle aree attorno al passaggio di Zikim.
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