28 Luglio 2025
Nuova strage di civili a Gaza: è stato colpito dall'Idf il sito della GHF di Zikim per la distribuzione degli aiuti umanitari. Si registrano a ora più di 10 morti, ma il bilancio è provvisorio. Nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 luglio ci sono stati raid delle forze di occupazione israeliane sulla città di Khan Younis e sui campi profughi di Mawasi e Nuseirat, nel Sud della Striscia.
Continua a crescere il numero delle vittime palestinesi della fame e delle armi. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, confermato da fonti ONU, BBC e Al Jazeera, 14 persone sono morte per fame nelle ultime 24 ore, tra cui due bambini.
Ma non si muore solo per mancanza di cibo. Domenica 28 luglio a Zikim, nel nord della Striscia, si è consumato l’ennesimo massacro: le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla di civili affamati che tentava di raggiungere un convoglio umanitario composto da 25 camion della Gaza Humanitarian Foundation (GHF).
Testimoni oculari e giornalisti sul campo riportano che tank israeliani e cecchini hanno sparato contro la folla, uccidendo e ferendo decine di persone. I sopravvissuti parlano di corpi a terra e panico tra chi aspettava solo un sacco di farina.
Israele nega di star affamando intenzionalmente la popolazione di Gaza e attribuisce le difficoltà alla distribuzione degli aiuti. Tuttavia, sempre più testimonianze puntano il dito contro la militarizzazione dei punti di consegna come quello di Zikim, presidiati da truppe armate e contractor.
Nel frattempo, la situazione peggiora anche al sud: bombardamenti sulla città di Khan e sui campi profughi di Yunis Mawasi e Nuseirat, a sud della Striscia, hanno provocato nuove stragi. In uno degli ospedali, medici hanno salvato un feto dalla madre incinta, uccisa da una bomba.
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