Chi è Mohammad Hannoun, accusato di "raccogliere fondi per Hamas”: “Non sono uno di loro, rispetto chi lotta per i palestinesi contro Israele" - VIDEO

Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, è tra le nove persone arrestate nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Genova con l’accusa di "associazione con finalità di terrorismo internazionale e di raccolta fondi per Hamas". In diverse dichiarazioni pubbliche rilasciate negli ultimi mesi, Hannoun ha sempre respinto le accuse, rivendicando il proprio impegno a favore dei diritti del popolo palestinese e negando qualsiasi appartenenza formale ad Hamas.

Chi è Mohammad Hannoun, accusato di "raccogliere fondi per Hamas”: “Non sono uno di loro, rispetto chi lotta per i palestinesi contro Israele”

Mohammad Hannoun è una figura storica dell’attivismo palestinese in Italia. Da anni è impegnato in iniziative pubbliche, manifestazioni e attività associative legate alla causa palestinese, ricoprendo il ruolo di presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia e dell’ABSPP odv, realtà che si occupa di progetti di solidarietà e aiuti umanitari nei territori palestinesi.

In un’intervista rilasciata nell’agosto scorso, a margine di una carovana per la Palestina organizzata a Milano, Hannoun aveva dichiarato: "Io non appartengo a Hamas, questo lo dico ufficialmente, non faccio parte di Hamas però faccio parte del popolo palestinese". Nella stessa occasione aveva aggiunto di rispettare "ogni fazione palestinese che rispetta i diritti del popolo palestinese e che lotta per l’autodeterminazione. Io sono simpatizzante di Hamas come sono simpatizzante di ogni fazione che lotta per i miei diritti”, ha proseguito. "Per cui questa frottola, questa accusa di far parte di Hamas, di essere un leader di Hamas è una bugia, una bufala. Io non faccio parte di Hamas, io non sono leader di Hamas, io sono un palestinese, io mi impegno, mi sono impegnato da decenni nella lotta per i diritti del popolo palestinese”.

Hannoun ha più volte ribadito la propria lettura del conflitto in Medio Oriente. In una dichiarazione pubblica ha affermato: "Israele sta facendo pulizia etnica della Striscia di Gaza", sostenendo che la popolazione palestinese non abbandonerà i propri territori e che le responsabilità del conflitto saranno, a suo dire, giudicate in sede internazionale.

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Un attivista nel mirino

Secondo ambienti a lui vicini, Mohammad Hannoun è da tempo preso di mira da Israele, anche attraverso una rete di contatti e relazioni presenti in Italia. Una pressione che, sempre secondo questa lettura, riguarda non solo lui ma anche altri attivisti impegnati nella difesa dei diritti del popolo palestinese e nella mobilitazione a sostegno di Gaza. Già nel 1991, il presidente dell'Ong finì nel mirino di Israele poiché una presunta "cellula di Hamas all’interno del Centro Islamico Genovese" venne segnalata alle forze dell'ordine, ma l'indagine fu poi archiviata. Nel 2001 fu nuovamente messo sotto indagine e venne eseguita una perquisizione nei confronti di Hannoun. 

Più recentemente, nell’ottobre scorso, gli è stato notificato un foglio di via da Milano della durata di un anno. Il provvedimento, emesso dall’Autorità di Pubblica Sicurezza, è stato motivato da presunte "istigazioni alla violenza e all’odio" legate ad alcune dichiarazioni pubbliche rilasciate in precedenti occasioni. Sul foglio di via è intervenuta anche Infopal, che ha definito il provvedimento un segnale di pressione nei confronti di chi sostiene la causa palestinese, parlando di un tentativo di limitare la libertà di espressione e la solidarietà internazionale.

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Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero fatto parte e finanziato Hamas attraverso una rete di associazioni apparentemente impegnate in attività benefiche. Tra queste figurano l’Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese, A.B.S.P.P. O.D.V., e l’Associazione benefica La Cupola d’Oro