10 Luglio 2025
Fonte: X, @MiddleEastEye
Dalla creazione e dell'autorizzazione a operare come unica organizzazione distributrice di aiuti umanitari nella Striscia, la Gaza Humanitarian Foundation è ritenuta responsabile di un aumento brusco delle morti e dei feriti delle sparatorie di massa.
Un report della Croce Rossa Internazionale ha infatti evidenziato come da maggio 2025 in poi, periodo in cui la GHF ha effettivamente iniziato a gestire gli aiuti umanitari a Gaza, ci siano stati oltre 2200 feriti e 200 vittime in sparatorie di massa presso gli hub di distribuzione della fondazione.
La bufera sulla Gaza Humanitarian Foundation continua, questa volta con un report dettagliato della Croce Rossa Internazionale. I documenti dei sanitari hanno fatto emergere come da fine maggio 2025, periodo esatto in cui la GHF ha iniziato a operare nella Striscia, nell'ospedale da campo nel sud di Gaza, ci siano state oltre 200 vittime e oltre 2200 feriti civili palestinesi in sparatorie di massa, segnando un brusco aumento di questo tipo di morti.
Le sparatorie di massa sono state oltre 21, secondo il report, e quasi tutte si sono tenute nei pressi degli hub di distribuzione degli aiuti umanitari della GHF. Gli stessi sanitari hanno dichiarato: "La scala e la frequenza di questi incidenti sono senza precedenti. Abbiamo curato più feriti in poche settimane che in tutti gli incidenti di massa dello scorso anno".
Israele e le bande ribelli della Striscia a fedeli allo Stato ebraico sono i principali responsabili del genocidio quotidiano di civili palestinesi che cercano di procurarsi cibo e generi di prima necessità presso gli hub di distribuzione degli aiuti umanitari della GHF.
La GHF mantiene tuttora il monopolio sulla gestione degli aiuti umanitari in tutta la Striscia, essendo stata l'unica organizzazione autorizzata da Israele. Progettata dalla Boston Consulting Group, seconda società di consulenza strategica al mondo dopo McKinsey & Company e prima di Bain & Company, da ex funzionari intelligence e della difesa israeliani e americani, la Gaza Humanitarian Foundation risponde in realtà a un disegno mortale.
Gli hub di distribuzione degli aiuti, già noti come "trappole mortali" per i palestinesi, secondo i documenti trapelati dalla BCG, sarebbero solamente la prima parte di un piano ben più ampio per affamare e deportare i civili per consegnare Gaza a Tel Aviv, permettendo la realizzazione del "Greater Israel".
Un progetto che inizierebbe proprio con l'affamare i palestinesi presso gli hub, raccogliendone i dati biometrici, per poi terminare con la deportazione in "aree residenziali" sorvegliate militarmente, da cui questi non potranno più uscire, se non per essere trasferiti in modo coatto in altri paesi.
Intanto, dal recente incontro fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, è emerso che i due avrebbero raggiunto un accordo per affidare nuovamente la gestione degli aiuti umanitari all'ONU, com'era in precedenza della GHF. Per ora, però, niente è stato cambiato a Gaza.
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