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Gaza, ex contractor GHF: "Nei centri degli aiuti carneficina di esseri umani, mi chiedevano di pulire i resti umani e di sbarazzarmene" - VIDEO

Un contractor, che ha preferito rimanere anonimo, ha denunciato: nei centri GHF a Gaza spari deliberati sui civili affamati e cadaveri caricati su camion, mai restituiti alle famiglie palestinesi

22 Agosto 2025

Un ex contractor che ha lavorato per un'azienda in subappalto alla Gaza Humanitarian Foundation ha denunciato la terribile condizione a Gaza: "Nei centri della GHF ci sono quotidianamente delle carneficine di esseri umani. Io sono stato assunto come autista di camion, ma mi chiedevano di pulire i resti umani fuori dagli hub e di sbarazzarmene".

Gaza, ex contractor GHF: "Nei centri degli aiuti carneficina di esseri umani, mi chiedevano di pulire i resti umani e di sbarazzarmene"

Un ex contractor, assunto da una ditta in subappalto della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), che ha chiesto di restare anonimo, ha denunciato pratiche scioccanti avvenute all’interno dei centri di distribuzione di aiuti nella Striscia di Gaza. L’uomo, assunto come autista da un’azienda in subappalto, pensava di partire per una missione umanitaria. "Credevo di andare a Gaza per aiutare le persone – racconta – non avevo idea che il mio lavoro fosse legato alla GHF".

L'ex contractor ha rivelato di aver registrato in segreto alcuni video che mostrano soldati israeliani e personale di sicurezza privato della GHF aprire il fuoco contro i palestinesi in fila per ricevere cibo. "Mi sono bastati tre giorni per capire che stavano sparando a civili disarmati, non a combattenti. Erano colpi deliberati. Non c’è stato un solo giorno in cui questo non sia accaduto", ha testimoniato, precisando di aver lavorato cinque giorni a settimana per diverse settimane in uno dei centri.

La testimonianza non si limita agli spari. L’uomo ha raccontato di essere stato incaricato di ripulire i resti di corpi umani e animali: "Un giorno mi hanno detto di caricare tutto sul camion. C’erano tantissimi cadaveri, l’odore era insopportabile. Ho capito che molti palestinesi non sono mai tornati indietro dai centri GHF perché i loro corpi venivano caricati e portati via".

L’ex contractor sostiene che a lui e ad altri colleghi sia stato impedito di fare domande: "Ci dicevano soltanto: 'Ora è affare nostro'". Episodi simili alimentano i sospetti della popolazione palestinese secondo cui diversi dispersi, come il giovane Amir citato dal testimone, sarebbero stati tra le vittime mai restituite alle famiglie.

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