Addio a Ruth Bourne, morta a 99 anni la veterana inglese decifratrice di codici nazisti addetta al calcolatore “Bomba di Turing”

Addio a Ruth Bourne, morta a 99 anni una delle ultime veterane britanniche della Seconda guerra mondiale che contribuirono in modo decisivo alla decifrazione dei codici nazisti. Operatrice della "Bomba di Turing", il calcolatore elettromeccanico sviluppato da Alan Turing, fu parte integrante dell’attività segreta di Bletchley Park, fondamentale per l’intelligence alleata e per abbreviare il conflitto di anni.

Addio a Ruth Bourne, morta a 99 anni la veterana inglese decifratrice di codici nazisti addetta al calcolatore “Bomba di Turing”

È morta a Londra all’età di 99 anni Ruth Bourne, una delle ultime testimoni dirette del lavoro di decifrazione dei codici segreti tedeschi svolto dal Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale. Addetta al controllo della "Bomba di Turing", la macchina progettata per decodificare i messaggi cifrati della Germania nazista basati sul sistema Enigma, il suo contributo rientrò nell’operazione di intelligence di Bletchley Park, considerata dagli storici decisiva per accorciare la guerra di due-quattro anni. Per decenni, come tutti i codebreaker, Bourne non poté rivelare nulla del lavoro svolto: il segreto rimase tale fino agli anni Settanta, quando le attività di Bletchley Park furono finalmente rese pubbliche.

Nata il 23 maggio 1926 a Salford, vicino Manchester, e cresciuta a Birmingham, Ruth Bourne (nata Henry) proveniva da una famiglia ebrea. Si arruolò volontaria nella Royal Navy e fu addestrata in Scozia. All’inizio del 1944, non ancora diciottenne, venne assegnata a un incarico altamente segreto legato alla "Bomba di Turing", il progetto guidato dal matematico inglese Alan Turing, oggi considerato uno dei padri dell’informatica moderna e perseguitato in vita per la sua omosessualità. Turing morì nel 1954 in circostanze controverse e solo nel 2009 il governo britannico presentò scuse ufficiali per il trattamento subito.

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Il primo ministro Winston Churchill definì i membri di Bletchley Park "le oche che deposero uova d’oro e non si spezzarono mai", sottolineando l’importanza cruciale del loro lavoro segreto. Le informazioni ottenute grazie alla decifrazione di Enigma venivano infatti trasmesse ai vertici militari alleati, incidendo direttamente sull’andamento delle operazioni belliche. Congedata nel 1946, Bourne si sposò con un ex aviatore e ebbe due figli. Nella vita civile lavorò come insegnante di sostegno e consulente familiare nella comunità ebraica, ma rimase profondamente legata a Bletchley Park, dove per 24 anni fu guida volontaria, illustrando ai visitatori una ricostruzione funzionante delle macchine di Turing. Nel 2009 il governo britannico le conferì il distintivo commemorativo "We also served" e nel 2018 ricevette la Legion d’onore, la massima onorificenza militare francese. Nel 2011 incontrò anche la regina Elisabetta II all’inaugurazione di un memoriale dedicato ai codebreaker.

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“Se non fosse stato per Bletchley Park, forse oggi parleremmo tedesco”, disse in una delle sue testimonianze pubbliche. “Sono orgogliosa di essere stata scelta. È stato un privilegio”. La sua storia, come quella del team di Bletchley Park, è stata raccontata anche dal cinema nei film "The Imitation Game" e "Enigma", che hanno contribuito a far conoscere al grande pubblico il ruolo cruciale dei decifratori nella sconfitta del nazismo.