Inghilterra, congelato conto di GM Friends of Palestine dal governo per "terrorismo”, Ong: “Aiutiamo le vittime del genocidio commesso da Israele”

Il governo britannico ha disposto il congelamento del conto bancario di Greater Manchester Friends of Palestine (GM Friends of Palestine), una ong filo-palestinese che organizza proteste pacifiche e raccolte fondi umanitarie. Il blocco sarebbe collegato a un’“indagine per terrorismo” legata a Palestine Action, gruppo messo al bando nel Regno Unito, ma l’organizzazione nega qualsiasi affiliazione e replica: “Aiutiamo le vittime del genocidio commesso da Israele”.

Inghilterra, congelato conto di GM Friends of Palestine dal governo per "terrorismo”, Ong: “Aiutiamo vittime del genocidio commesso da Israele”

La decisione ha colpito GM Friends of Palestine (GMFP) dopo che Virgin Money ha bloccato a tempo indeterminato l’accesso ai fondi dell’organizzazione. Secondo una lettera del vicesindaco della Greater Manchester, Kate Green, l’ufficio sarebbe stato informato dalla polizia locale che "il conto è stato congelato a seguito di un’indagine su Palestine Action". GMFP respinge con forza ogni accusa. Il tesoriere John Nicholson ha spiegato che il conto è utilizzato esclusivamente per aiuti umanitari e per sostenere organizzazioni non governative attive sul campo in Palestina, in particolare a Gaza e in Cisgiordania. "Il nostro conto non ha mai avuto transazioni verso o da Palestine Action", ha dichiarato, sottolineando che l’organizzazione sostiene "persone che muoiono di fame a Gaza, sfollati e vittime della violenza dei coloni". Secondo Nicholson, il messaggio del governo sarebbe contraddittorio: "Ci viene detto che sostenere la Palestina non è sbagliato, ma che sostenere Palestine Action lo è. Eppure noi non abbiamo mai sostenuto Palestine Action, in nessuna forma". Da qui l’accusa di abuso e di estensione arbitraria degli effetti del bando antiterrorismo.

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Oltre al conto dell’ong, Nicholson riferisce che anche il conto personale cointestato con la compagna Norma Turner, presidente di GMFP, è stato chiuso senza spiegazioni da un altro istituto bancario. Un elemento che rafforza i timori di una stretta generalizzata contro le organizzazioni filo-palestinesi nel Regno Unito. La polizia della Greater Manchester, pur citata nella comunicazione ufficiale, avrebbe allo stesso tempo dichiarato di non essere direttamente coinvolta nel congelamento del conto, aprendo l’ipotesi dell’intervento di un’altra autorità, come la National Crime Agency. Nessuna delle agenzie interpellate ha però fornito chiarimenti pubblici.

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Il congelamento dei fondi di GMFP è stato citato anche in un ricorso legale contro il bando di Palestine Action, come esempio di "paura e incertezza sugli effetti della proscrizione", che rischierebbe di colpire anche il più ampio attivismo pacifico a sostegno della Palestina. Attività come scrittura di lettere, boicottaggi individuali, banchetti informativi, volantinaggio e campagne sui socialrientrano tra le iniziative dichiarate dell’ong, che ha partecipato anche a manifestazioni di solidarietà per i detenuti di Palestine Action, pur ribadendo di non esserne affiliata.

Per GM Friends of Palestine la linea resta netta: "Siamo attivisti pacifici e umanitari. Bloccare i nostri fondi significa colpire chi aiuta le vittime civili" - una posizione che promette di alimentare ulteriori scontri legali e politici nelle prossime settimane.

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