14 Luglio 2025
Foto reportage GdI nei Kibbutz
"Il 7 ottobre 2023, Hamas non è venuta nei kibbutz per uccidere ma per rapire persone che sarebbero poi diventate ostaggi, diversi civili sono morti anche per il "fuoco amico" dei carri armati e degli elicotteri israeliani dell'Idf".
Così a Il Giornale d'Italia un comandante delle Idf, l'Israeli Defence Force. Il militare ci ha aiutati a fare chiarezza su quanto accaduto al confine con la Striscia di Gaza, i cui eventi sono stati anche mischiati con numerose fake news.
Del resto nei Kibbutz colpiti da Hamas, con mitragliatrici leggere, è possibile osservare molte evidenze dei bombardamenti dell'Idf sui luoghi abitati dove si trovano case interamente rase al suolo, case senza tetto e grandi e spessi muri di cemento armato completamente distrutti: "Il fuoco 'amico' per colpire gli esponenti di Hamas ancora presenti li, ma che ha causato molti morti civili".
A seguito dell'attacco di Hamas del 7 ottobre, infatti, erano state diffuse le "notizie" dei"40 bambini decapitati e bruciati nel kibbutz di Kfar Aza ad opera dei miliziani di Hamas" e dell'irruzione di Hamas nel kibbutz di Be'eri "per bruciare tutto e uccidere tutti". Noi ci siamo recati sui luoghi, nei Kibbutz di Be'eri e Kfar Aza, oltre che a Sderot e altri luoghi al confine con la Striscia, per chiedere spiegazioni agli abitanti e ai militari e per capire che cosa fosse successo parlando direttamente con chi aveva vissuto in prima persona quelle ore.
Gli intervistati hanno smentito ciò che diversi giornali e reti televisive annunciavano riprendendo senza preventiva verifica diverse notizie fra le quali quella dei bambini decapitati. A lanciarla era stata la giornalista Nicole Zedek, corrispondente di I24 News, un media israeliano finanziato dal Governo e vicino ai partiti di estrema destra che sono all’interno della Coalizione del premier Benjamin Netanyahu. La giornalista, in stage, intervistò il vice comandante dell'Idf David Zion, un ufficiale israeliano sionista e fortemente schierato contro la Palestina. Questa testata dimostrò che si trattava di una fake news, la giornalista venne poi sospesa e Zion allontanato, con l'ordine di non rilasciare altre dichiarazioni.
Un comandante dell'Idf raggiunto dal Giornale d'Italia in un kibbutz, a 3 km dal confine con la Striscia di Gaza, ci ha rivelato: "Il 7 ottobre 2023 Hamas non è andata lì per uccidere, ma per rapire. Avevano portato gasolio per generare fuoco davanti agli shelter (bunker, ndr) costringendo le persone nascoste all'interno ad uscire per poi rapirle. I miliziani non hanno appiccato il fuoco con l'intento di ucciderle ma solo di farle uscire per rapirle. Poi, però, a causa di alcuni "incidenti", il fuoco si è propagato all'interno degli shelter, causando la morte di alcune delle persone che vi si ereano nascoste. Nessuno è stato decapitato".
I Kibbutz evidenziavano grandi muri di cemento armato distrutti, alcune case rase al suolo, altre senza il tetto; il comandante e i residenti: "Opera dei carri armati israeliani, in terra si vedono le tracce dei cingoli, oltre che degli elicotteri israeliani venuti per attaccare Hamas, provocando molti morti per 'fuoco amico'; non è stata opera di Hamas, ma dell'Idf".
E poi: "Hamas è arrivato alle 6 di mattina, la polizia alle 13, e l'IDF il giorno successivo, dopo oltre 24 Ore.... Perchè questi ritardi? E' un ritardo voluto o disorganizzazione?".
Pubblichiamo queste dichiarazioni e notizie non per giustificare l'attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas, che ovviamente condanniamo, ma per chiarire l'"intento e la dinamica" di quanto accaduto, esattamente come abbiamo fatto con la notizia falsa dei 40 bambini decapitati.
I miliziani di Hamas, stando alle dichiarazioni del comandante delle Idf, non sarebbero entrati nei kibbutz per uccidere, ma per rapire. Per coloro che si erano nascosti nei bunker venne usato il gasolio per farli uscire, ma le fiamme si propagarono all'interno dei nascondigli causando la tragica morte di alcuni dei presenti.
Da quel giorno, Israele ha iniziato a bombardare Gaza attuando un genocidio che ha causato oltre 60 mila morti.
Il Giornale d'Italia si è recato nei kibbutz di Kfar Aza in Israele, dove la reporter Nicole Zedeck aveva affermato che 40 bambini erano stati decapitati da Hamas, sulla base delle dichiarazioni del vice comandante dell'esercito israeliano David Zion. L'assenza di prove e le testimonianze che abbiamo raccolto sul campo dai testimoni oculari dell'attacco, hanno smentito tale narrazione, derubricandola a "fake news, propaganda di guerra per infiammare gli animi contro i palestinesi". Una volta scoperta la bufala, ripresa da numerosi giornali e testate in tutto il mondo senza alcuna verifica, la giornalista è stata licenziata.
La nostra testata si è recata anche nel kibbutz di Be'eri. Lì, circa 300 miliziani di Hamas sono riusciti a fare irruzione e fare saltare i cancelli che chiudevano l'accesso ai quartieri residenziali. Nel giro di poco l'intero kibbutz è finito sotto il controllo di Hamas. Le forze armate israeliane hanno impiegato diverse ore per capire che cosa stesse succedendo e ad intervenire. Anche in questo caso, però, gli abitanti e un comandante dell'Idf hanno dato una versione diversa da quella riportata dai media, rivelando che "i terroristi di Hamas non sono venuti per uccidere ma per rapirci".
Un'altra tappa del Giornale d'Italia è stata Sderot, a 3 km dalla Striscia di Gaza, dove la nostra testata ha ripreso i bombardamenti sui civili e sulle case, su quella che può esser definita la collina del voyeurismo internazionale. In questa zona sono arrivati gli inviati della stampa internazionale provenienti da tutto il mondo, per filmare e riprendere tutto.
Sderot è stata definita una "città fantasma" e le ricostruzioni che abbiamo raccolto lo dimostrano: "Sderot è una città abbandonata, con 27.000 persone evacuate. Qualcuno è rimasto qui senza farsi vedere, perché la polizia non vuole che si resti in questa zona. Qualcuno è tornato a casa di nascosto. Ogni tanto vengono chiamati dalla polizia per sapere se sono a Tel Aviv o a Gerusalemme e loro sono costretti a dire che sono là, ma in realtà sono tornati qui nelle loro case, ormai tutte abbandonate". Una situazione surreale".
Il Giornale d'Italia è anche riuscito a carpire quali fossero le sensazioni in Israele. Alcuni manifestanti da noi intervistati a Tel Aviv hanno spiegato: "Netanyahu assassino, colpevole dalla morte di Yitzhak Rabin 28 anni fa, vogliamo le dimissioni", "Le mostruosità compiute da Hamas non giustificano le 9.000 persone morte all'interno della Striscia di Gaza".
Oggi le persone morte all'interno della Striscia di Gaza sono oltre 60mila secondo il Ministero della Salute, ma secondo diversi studi ed esperti il numero sarebbe notevolmente sottostimato. Alcuni studiosi hanno spiegato in un report pubblicato su The Lancet che le vittime sarebbero oltre 250mila. Inoltre per ogni vittima "diretta" dovuta alle bombe, ci sarebbero almeno quattro morti "indirette", causate da infezioni, fame, sete, mancanza di cure.
Sono sempre di più inoltre i palestinesi sfollati. A causa della nuova offensiva militare israeliana sono oltre 180.000 gli sfollati negli ultimi 10 giorni, come riporta l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. Quasi 616.000 persone sono state sfollate dalla fine del cessate il fuoco il 18 marzo.
Nelle ultime settimane Israele ha annunciato l'invasione totale della Striscia di Gaza come ulteriore escalation del conflitto. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato esplicitamente di un piano per l'occupazione totale e a tempo indefinito, della Striscia di Gaza, mettendo in atto un piano stabilito 8 anni fa, e non recentemente da Trump, come anticipato da Il Giornale d'Italia, che prevede la deportazione di 2,2 milioni di palestinesi al di fuori della Striscia e la loro ricollocazione tra Egitto e Arabia.
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