21 Ottobre 2025
Migliaia di ebrei ultra-ortodossi si sono riversati nelle strade di New York come segno di protesta contro il governo israeliano di Netanyahu, intenzionato da tempo ad introdurre una controversa riforma sulla leva militare.
Rispondendo all'appello formulato dai leader della comunità Satmar, uno dei più grandi e influenti movimenti chassidici basati sull'ebraismo ortodosso, migliaia di fedeli si sono riuniti in proteste di massa per opporsi ad un nuovo disegno di legge che vorrebbe cancellare le esenzioni dal servizio militare obbligatorio di cui molti giovani Haredim godono da quasi ottant'anni. La protesta, che ha raccolto circa 10.000 persone, è stata organizzata dal Congresso rabbinico centrale e si è concentrata soprattutto davanti al consolato israeliano newyorkese. Tutto nasce da un'esigenza politico-militare: dopo due sanguinosi anni di guerra israelo-palestinese contro Hamas, il governo israeliano intende consolidare l'arruolamento di Haredim per sopperire alla mancanza di risorse umane mobilitabili. Questo cambio di paradigma era stato approvato all'unanimità già l'anno scorso dalla Corte Suprema israeliana, e aveva segnato una netta frattura col passato storico, quando cioè, dal 1948 agli studenti delle yeshiva era stato interdetto il servizio di leva.
Dalla decisione della Corte Suprema ad oggi si sono moltiplicate le proteste della comunità, specie quando - lo scorso settembre - oltre 100 ortodossi ebrei sono stati arrestati per renitenza e per aver disertato ricorrendo al pellegrinaggio annuale per Rosh Hashanah. A New York, dove attualmente vive la più grande comunità Haredi fuori da Israele, le parole dei manifestanti, lo scorso 19 ottobre, hanno mandato un messaggio chiaro alla madrepatria: "Preferiremmo morire da ebrei che vivere da soldati sionisti". Non si tratta solo di dover unirsi ad un "esercito antireligioso per combattere guerre contro la religione". Per il rabbino Isaac Green non si possono dimenticare le violenze che Israele commette sugli stessi ebrei ortodossi: "Dalle incursioni notturne nei quartieri ai posti di blocco, fino agli arresti (...). Israele perseguita proprio le persone religiose che afferma di proteggere". I numeri non mentono: l'obiettivo è di arruolare oltre 10.000 reclute nelle frange dell'Idf nei prossimi due anni. Intanto, lo scorso 16 ottobre Boaz Bismuth, presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa nonché politicante Likud, ha annunciato una proposta legislativa volta proprio a regolamentare la coscrizione militare per gli ultraortodossi. Le discussioni però sono state rimandate nonostante il governo scalpiti per un "investimento umano". Dunque la partita è ancora aperta.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia