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Gaza, Ong: "Israele ha ucciso deliberatamente almeno 120 prigionieri palestinesi e rubato loro organi vitali, salme mutilate" - VIDEO

Il Governo di Gaza denuncia Israele per torture e furto di organi da corpi di palestinesi uccisi. Chiesti accertamenti internazionali sui corpi mutilati restituiti

20 Ottobre 2025

Diverse Ong, in primis Euro-Med Human Rights Monitor, e medici indipendenti hanno denunciato l'ennesimo brutale crimine israeliano. Almeno 120 salme di prigionieri palestinesi restituite da Tel Aviv negli ultimi giorni riportavano evidenti segnali di torture, esecuzioni e mutilazioni. Da qui, il sospetto: Israele li ha uccisi deliberatamente per rubare i loro organi, per riutilizzarli o rivenderli.

Gaza, Ong: "Israele ha ucciso deliberatamente almeno 120 prigionieri palestinesi e rubato loro organi vitali, salme mutilate"

Il Governo di Gaza ha formalmente accusato Israele di furto di organi dai corpi dei palestinesi uccisi, dopo che Tel Aviv ha restituito 120 salme mutilate in seguito al recente cessate il fuoco. Le accuse sono state annunciate il 17 ottobre dal dottor Ismail al-Thawabta, direttore dell’Ufficio Media di Gaza, che ha chiesto una inchiesta internazionale urgente sui “crimini di tortura, mutilazione e sottrazione di organi”.

I corpi sono arrivati in condizioni disumane, molti bendati, legati, schiacciati dai carri armati, privi di cornee, fegati e arti”, ha dichiarato al-Thawabta. “L’esercito israeliano ha giustiziato molti di loro a sangue freddo. Su diversi corpi si vedono chiari segni di torture fino alla morte”.

Israele non ha fornito l’elenco dei nomi delle vittime, costringendo le famiglie palestinesi a cercare i propri cari negli ospedali, spesso identificandoli solo tramite vestiti o oggetti personali. “Il nostro sistema sanitario è al collasso. Non abbiamo strumenti per esami forensi o test del Dna,” ha spiegato il medico. “Chi non potrà essere identificato sarà sepolto in modo anonimo, ma dignitoso”.

Secondo i dati ufficiali di Gaza, 9500 palestinesi risultano ancora dispersi, molti sotto le macerie. “Intere famiglie sono scomparse, e Israele impedisce l’ingresso di mezzi di scavo,” ha aggiunto al-Thawabta.

Non è la prima volta che emergono accuse simili. Nell’agosto 2024, Israele avrebbe restituito 89 corpi decomposti in un container a Khan Yunis. Medici locali riferirono di organi mancanti — cornee, reni, fegati e cuori.

Le accuse si inseriscono in un contesto storico controverso: nel 2000, il medico legale israeliano Yehuda Hiss, allora direttore dell’Istituto Abu Kabir, ammise la rimozione di cornee e altri tessuti umani da corpi palestinesi senza consenso familiare.

Per al-Thawabta, “ciò che accade oggi a Gaza non è un’eccezione, ma la continuazione di pratiche che Israele porta avanti da decenni. È un crimine che il mondo non può più ignorare”.

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