20 Ottobre 2025
Sempre più testimoni, ex prigionieri palestinesi liberati negli ultimi giorni, hanno riportato un sistema di torture e abusi sessuali nelle carceri israeliane. Diverse persone che sono state detenute nei penitenziari di Tel Aviv hanno infatti dichiarato di essere stati stuprati dai soldati dell'Idf, ma anche da cani aizzati da loro.
Un’inchiesta televisiva di Al-Araby TV ha riacceso i riflettori su quello che diverse organizzazioni per i diritti umani definiscono un sistema di abusi e torture istituzionalizzati nelle carceri israeliane. L’indagine riporta testimonianze dirette di ex detenuti palestinesi che raccontano di violenze sessuali, umiliazioni e pestaggi subiti durante la detenzione.
“Ci hanno trattato come animali, senza pietà né rispetto per la vita umana”, ha dichiarato un ex prigioniero, aggiungendo che i detenuti venivano spesso spogliati, legati e sottoposti a minacce fisiche e sessuali. Un altro ex detenuto ha raccontato di essere stato torturato con oggetti contundenti “mentre le guardie ridevano”. Alcuni hanno affermato di essere stati stuprati anche da cani aizzati dai soldati dell'Idf.
Secondo Physicians for Human Rights Israel, i casi di abusi sessuali documentati “sono centinaia”, e molti detenuti liberati presentano segni di violenze fisiche e psicologiche. “Abbiamo visto corpi con lividi, ossa rotte e ferite compatibili con abusi estremi”, ha dichiarato Naji Abbas, direttore dell’organizzazione.
Le denunce trovano riscontro anche in rapporti di B’Tselem e Amnesty International, che parlano di “un sistema carcerario trasformato in rete di tortura”. L’episodio più noto riguarda una violenza di gruppo ai danni di un prigioniero nel centro di detenzione di Sde Teiman, confermata da un video verificato dai media israeliani.
Israele ha negato le accuse, ma le autorità non hanno fornito prove a sostegno delle loro smentite. Intanto, le famiglie dei prigionieri chiedono un’inchiesta internazionale indipendente e la fine dell’impunità per i responsabili di crimini che, secondo esperti, “potrebbero configurare violazioni del diritto internazionale umanitario”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia