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Cairo, proposta cessate il fuoco a Gaza di Qatar ed Egitto: "Tregua di 5-7 anni, ritiro Idf dalla Striscia e ritorno prigionieri israeliani e palestinesi"

Hamas pronto a lasciare il controllo di Gaza ma si oppone al disarmo voluto da Tel Aviv, che prende tempo ma non smette di bombardare la Striscia: dall'alba 26 persone sono morte e 60 sono rimaste ferite in attacchi a Khan Younis e Gaza City

22 Aprile 2025

Cairo, proposta cessate il fuoco a Gaza di Qatar ed Egitto: "Tregua di 5-7 anni, ritiro Idf dalla Striscia e ritorno prigionieri israeliani e palestinesi"

Khalil Al-Hayya, capo della delegazione di Hamas presente ai colloqui a Il Cairo, fonte: X@thenewregion

Le delegazioni di Israele e Hamas sono arrivate al Cairo per nuovi colloqui con i paesi mediatori Qatar ed Egitto nella definizione di un cessate il fuoco a Gaza. La nuova proposta dei mediatori prevede una tregua della durata di 5-7 anni, il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza ma anche il rientro di tutti i prigionieri israeliani in cambio di tutti i prigionieri palestinesi. Hamas sarebbe disposto anche a rinunciare al controllo del territorio su Gaza, lasciando al suo posto un gruppo di tecnocrati -come previsto nella prima proposta egiziana di pace. Al momento, Tel Aviv non ha rilasciato commenti ufficiali, mentre nella giornata di ieri il ministro israeliano delle Finanze Smotrich aveva dichiarato che il "rientro degli ostaggi non è tra le priorità" dello stato ebraico, orientato invece a "distruggere Hamas". 

Cairo, proposta cessate il fuoco a Gaza di Qatar ed Egitto: "Tregua di 5-7 anni, ritiro Idf dalla Striscia e ritorno prigionieri israeliani e palestinesi"

Si sono incontrate al Cairo le delegazioni di Israele e Hamas per un nuovo round di colloqui sulla tregua a Gaza. In questa occasione, i paesi mediatori Qatar ed Egitto hanno presentato un nuovo piano di cessate il fuoco che prevede una tregua su lungo termine, si tratterebbe di 5-7 anni nella proposta dei mediatori. Oltre a ciò, si prevede un ritiro completo dell'esercito israeliano dai territori della Striscia così come il rientro di tutti i prigionieri palestinesi e tutti i detenuti israeliani. Hamas, guidato da Khalil Al-Hayya, si è dimostrato disponibile a lasciare il controllo di Gaza -in suo possesso dal 2007- in mano ad un gruppo di tecnocrati -come da primo piano di pace dell'Egitto- che si occuperanno dell'amministrazione territoriale ad interim in attesa di elezioni. L'organizzazione però non ha accettato di procedere al suo disarmo, come invece richiesto da Israele.

Da Tel Aviv al momento non è arrivato ancora nessun commento sulla proposta qatariota-egiziana di pace a Gaza ma è difficile ipotizzare che Netanyahu accolga il rifiuto di Hamas in merito al disarmo. Inoltre le ultime dichiarazioni del ministro delle Finanze Bezael Smotrich, arrivate giusto nella giornata di ieri fanno ipotizzare che lo stato ebraico non sia orientato ad un cessate il fuoco, quanto più al proseguimento delle ostilità. Smotrich aveva affermato infatti: "Dobbiamo dire la verità, il rientro degli ostaggi non è la cosa più importante. È ovviamente un obiettivo molto importante", ha proseguito, "ma se si vuole distruggere Hamas in modo che non ci possa essere un altro 7 ottobre, bisogna capire che non può esserci una situazione in cui Hamas rimanga a Gaza". Mentre Israele prende tempo e non rilascia commenti sulla nuova proposta di pace, non smette di bombardare la Striscia di Gaza: dall'alba 26 persone sono morte, -di queste 2 sono bambini- e 60 feriti in attacchi a Khan Younis e a Gaza City. Dalla ripresa delle ostilità il 7 ottobre 2023 sono 51.266 i morti e 116.991 i feriti. 

Dall'ambasciata Usa nel frattempo il nuovo ambasciatore in Israele Mike Huckabee ha invitato "Hamas a firmare un accordo che consenta agli aiuti umanitari di fluire a Gaza verso le persone che ne hanno disperatamente bisogno. Quando ciò accadrà, e gli ostaggi saranno rilasciati, il che è una questione urgente per tutti noi, allora speriamo che gli aiuti umanitari affluiscano e lo facciano liberamente".

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