28 Febbraio 2025
Keir Starmer, fonte: imagoeconomica
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha ufficializzato per domenica un vertice Ue a Londra, più allargato rispetto all'ultimo di Parigi visto che sarà presente anche la Turchia. All'incontro saranno presenti anche Zelensky nonché i leader di tutta l'Europa continentale, tra cui Francia, Germania, Danimarca e Italia. E poi la Nato e l'Unione Europea, presente con von der Leyen e Costa. L'obiettivo sostanzialmente è quello di proseguire nel solco di quanto già visto, quindi continuo supporto all'Ucraina e nuove sanzioni alla Russia.
Starmer è stato a colloquio ieri con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. Nel corso dell'incontro il primo ministro britannico ha elogiato l'omologo statunitense: "Grazie a lui siamo vicini ad un risultato storico", riferendosi alla pace. Ma anche sollecitato all'invio di peacekeeping, un'ipotesi che Trump ha frenato, asserendo che prima bisogna raggiungere il cessate il fuoco.
Gli argomenti principali del summit non si dovrebbero discostare dai soliti sempre trattati. Il vertice si concentrerà sul "rafforzamento della posizione dell'Ucraina, incluso il continuo supporto militare e una maggiore pressione economica sulla Russia". Si insisterà sulla necessità di un "accordo forte e duraturo che garantisca una pace permanente" e discuterà "i prossimi passi nella pianificazione di forti garanzie di sicurezza". Tradotto: l'invio di truppe in Ucraina e nuove sanzioni alla Russia.
Starmer, pur insistendo nuovamente sul fatto che l'Ucraina deve far parte di qualsiasi negoziato per porre fine alla guerra triennale con la Russia, riconoscerà anche "la necessità che l'Europa faccia la sua parte nella difesa e si faccia avanti per il bene della sicurezza collettiva".
Il primo ministro britannico terrà dei colloqui individuali a Downing Street con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni prima dell'inizio del summit. La premier ha già bocciato l'ipotesi a cui stanno lavorando Regno Unito e Francia, mentre sarebbe favorevole all'invio di truppe sotto la bandiera Onu, come già anticipato dal Giornale d'Italia.
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