18 Ottobre 2025
Israele viola ancora il cessate il fuoco. Un raid dell’Idf ha colpito un veicolo civile nel quartiere di Zeitoun, a Gaza City, uccidendo 11 membri della famiglia Abu Shaaban. Si tratta della più grave violazione dell’intesa tra Israele e Hamas negli ultimi otto giorni. Sul luogo della strage, tra le macerie, i soccorritori hanno rinvenuto anche metà del corpo di un bambino.
Secondo fonti locali citate da Al Jazeera, “il minibus su cui viaggiavano le vittime è stato colpito da un carro armato dell’Idf mentre la famiglia tentava di raggiungere la propria abitazione”. L’attacco ha devastato l’intera area di Zeitoun, a sud-est della città, dove i vigili della Protezione Civile sono intervenuti per recuperare i corpi dalle macerie. “Abbiamo trovato anche metà del corpo di un bambino, ucciso ieri insieme alla sua famiglia nel quartiere di Zeitoun, per mano dell’esercito israeliano”, hanno riferito i soccorritori.
Da parte sua, Israele sostiene che le proprie forze “abbiano risposto a movimenti oltre la linea gialla”, la zona di demarcazione prevista dall’accordo di tregua. Le autorità militari parlano di “un’azione difensiva” volta a impedire presunti tentativi di infiltrazione, mentre Hamas denuncia “una chiara violazione del cessate il fuoco e un crimine contro civili disarmati”. Peccato che le linee tracciate da Israele siano presenti solo su mappe dell'Idf, quindi sconosciute ai palestinesi.
Il raid è avvenuto nelle stesse ore in cui l’esercito israeliano ha ricevuto dalla Croce Rossa una bara con i resti di un ostaggio. La consegna è avvenuta a Khan Younis, dove rappresentanti di Hamas hanno restituito il corpo di Eliyahu “Churchill” Margalit, 75 anni, del kibbutz di Nir Oz. L’uomo era trattenuto nella Striscia da oltre un anno.
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