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Gaza, tregua in bilico, uccisi 30 palestinesi da Israele dal 10 ottobre nonostante cessate il fuoco, Hamas consegna corpo altro ostaggio

Mentre Hamas restituisce i corpi degli ostaggi e chiede più tempo, Israele uccide 28 palestinesi dopo il cessate il fuoco. A Gaza si teme per i dispersi sotto le macerie

18 Ottobre 2025

Gaza, Hamas avvisa Netanyahu: “Espandere aggressione significa sacrificare ostaggi”, Orli Gil: “Più ottimista per aiuti umanitari che per prigionieri”

La tregua fra Israele e Hamas è sempre più appesa a un filo a Gaza. Nei pochi giorni dall'inizio del cessate il fuoco nella Striscia, i raid dell'Idf hanno ucciso 30 civili palestinesi. Il movimento islamista, impegnato nella consegna dei corpi degli ostaggi israeliani del 7 ottobre, ha reso ieri sera il decimo cadavere su 28. Tel Aviv, però, ha fatto la voce grossa, dicendo che questa è una grave violazione dell'accordo di "pace" e invocando la ripresa delle ostilità, con il beneplacito statunitense.

Gaza, tregua in bilico, uccisi 30 palestinesi da Israele dal 10 ottobre nonostante cessate il fuoco, Hamas consegna corpo altro ostaggio

Hamas non intende disarmarsi né rinunciare al controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza, almeno per il periodo di transizione previsto dall’accordo con Israele. Lo ha dichiarato Mohammed Nazzal, dirigente del movimento islamico, sottolineando che “non si può chiedere a un popolo sotto occupazione di consegnare le proprie armi mentre le violenze continuano”.

Le parole di Nazzal arrivano in un momento delicato, mentre gli Stati Uniti tentano di consolidare la fragile tregua promossa dal cosiddetto “piano Trump”. Le dichiarazioni riflettono le difficoltà di Washington nel trasformare la tregua in una pace duratura, frenata dalle continue operazioni israeliane e dalla situazione umanitaria disastrosa nella Striscia.

Ieri Hamas ha consegnato alla Croce Rossa la bara di EliyahuChurchillMargalit, 75 anni, morto in prigionia. È la decima salma restituita dall’inizio dell’accordo con Israele, che prevede la graduale riconsegna dei corpi dei prigionieri deceduti. L’organizzazione palestinese ha spiegato che il recupero delle restanti 18 salme richiederà tempo, “a causa delle devastazioni diffuse nella Striscia dopo due anni di guerra”.

Ma mentre i mediatori internazionali parlano di “tregua”, sul terreno continuano le violenze. Fonti palestinesi denunciano che l’esercito israeliano ha ucciso 30 civili dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, colpendo persone che avrebbero superato la cosiddetta “linea gialla”, una zona di sicurezza imposta da Israele. Tra le vittime, undici membri della famiglia Abu Shaban, inclusi quattro bambini di età compresa tra i cinque e i dieci anni, uccisi a Gaza City mentre cercavano di rientrare nella loro casa distrutta.

Hamas ha accusato Israele di violare sistematicamente l’accordo e ha chiesto agli Stati Uniti e ai mediatori regionali di “fermare l’aggressione e garantire il rispetto della tregua”.

Intanto, secondo il portavoce della Protezione civile di Gaza, circa 10 mila palestinesi sarebbero ancora sepolti sotto le macerie. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha affermato che Ankara sta “lavorando per trasformare la tregua in una pace stabile e giusta”.

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