25 Febbraio 2025
Meloni, fonte: imagoeconomica
A Palazzo Chigi si ragiona su uno scenario che fino a poche settimane fa sembrava impensabile: l’invio di truppe italiane in Ucraina sotto l’ombrello dell’ONU. Giorgia Meloni non ha escluso l’ipotesi, e anzi, tra i suoi collaboratori più stretti c’è chi suggerisce che la premier potrebbe spingere per una maggiore presenza italiana nel conflitto se il contesto internazionale lo richiedesse. Un modo anche per partecipare alla ricostruzione del paese e trarne i benefici economici. Il problema? Matteo Salvini, che da sempre tiene una linea prudente sulla guerra e che, secondo fonti vicine alla Lega, sarebbe pronto a dire un secco “no” anche in caso di una richiesta ufficiale da parte della Premier.
Ma la partita non è solo interna. C’è un altro convitato di pietra nei ragionamenti di Meloni: Donald Trump. Il tycoon americano ha elogiato la premier italiana con parole che ricordano il famoso “Giuseppi” rivolto a Giuseppe Conte. Un vero e proprio segnale in codice. Trump sta mandando un messaggio chiaro: vuole un governo Meloni-bis, questa volta totalmente a trazione trumpiana.
La logica di Trump è binaria: con lui si sta o di qua o di là. Il governo attuale, nato sotto la presidenza Biden, non può più essere considerato affidabile dalla Casa Bianca. Per questo, tra gli alleati internazionali dell’Italia, in particolare quelli europei, cresce il sospetto che la Meloni possa essere tentata da un cambio di rotta, avvicinandosi all’agenda trumpiana su economia, immigrazione e rapporti con l’Europa.
E qui arriva il nodo cruciale: il Quirinale. Sergio Mattarella accetterebbe mai un governo apertamente filo-Trump? Il capo dello Stato è profondamente legato agli equilibri atlantisti tradizionali e difficilmente permetterebbe uno strappo del genere. Se Meloni decidesse di virare troppo a destra, potrebbe trovarsi di fronte a un muro istituzionale insuperabile.
In molti, anche nel centrodestra, iniziano a interrogarsi: l’Italia è pronta per una svolta trumpiana? E soprattutto, se davvero Mattarella ponesse un freno, fino a che punto Meloni sarebbe disposta a spingere? Domande che, nei palazzi della politica, stanno già agitando più di un sonno.
Di Ghost Dog
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