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Ucraina-Russia, Ue si ricompatta attorno a Kiev e chiede piano di pace "come quello di Gaza", Putin detta le condizioni: "Vogliamo il Donetsk"

La condizione di Mosca per il cessate il fuoco resta la cessione ucraina della regione del Donetsk. In cambio però Putin sembrerebbe aprirsi alla possibilità di un parziale ritiro dai territori di Zaporizhia e Kherson

19 Ottobre 2025

Ucraina-Russia, Ue si ricompatta attorno a Kiev e chiede piano di pace "come quello di Gaza", Putin detta le condizioni: "Vogliamo il Donetsk"

Trump, Putin, Zelensky, fonte: Wikipedia

Piena cessione del Donetsk come condizione per porre fine alla guerra in Ucraina. Sarebbe questo l'aut aut imposto da Vladimir Putin al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel corso del loro ultimo colloquio telefonico tenutosi lo scorso giovedì 16 ottobre.

Ucraina-Russia, Ue si ricompatta attorno a Kiev e chiede piano di pace "come quello di Gaza", Putin detta le condizioni: "Vogliamo il Donetsk"

L'ultimo vertice diplomatico tra il tycoon ed il premier ucraino Zelensky non si era concluso nel migliore dei modi per quest'ultimo. Nonostante le belle speranze e il pressing per ottenere da Trump i missili Tomahawk, il summit tra i due leader si era concluso con un nulla di fatto per il governo di Kiev: "È stato versato abbastanza sangue (...). Lasciamo che entrambi [Russia e Ucraina, ndr] si dichiarino vincitori, sarà la Storia a decidere" erano state le parole accomodanti del tycoon. Se il rifiuto di fornire i missili a lungo raggio si è tradotto come il rifiuto statunitense a sbilanciarsi, la prova definitiva di come Zelensky continui ad avere le mani legate nel conflitto è quanto avrebbero comunicato al Washington Post due alti funzionari americani in merito alla scottante telefonata di quasi due ore fra Putin e Trump. Putin avrebbe chiarito fin da subito al tycoon che la condizione imprescindibile alla pace resta la cessione da parte dell'Ucraina del pieno controllo del Donetsk alla Russia, regione strategicamente vitale e da sempre al centro degli interessi di Mosca. Aut aut di cui già si era a conoscenza ma su cui Trump ha sperato fino all'ultimo di poter "lavorare" in sede di negoziati diplomatici. A quanto emerge però le condizioni di Putin sarebbero un po' più "elastiche" rispetto a quelle avanzate nell'ultimo summit ad Anchorage (Alaska): Mosca sarebbe pronta a rinunciare al controllo su alcune parti delle regioni di Zaporizhia e Kherson, già parzialmente occupate.

Secondo i funzionari statunitensi sentiti dal Washington Post, si tratterebbe di un segnale di apertura. Trump non ha al momento né comunicato pubblicamente né commentato la notizia. Dal canto suo invece, l'Europa ha fatto fronte comune attorno a Kiev, avanzando la proposta di un piano di pace sulla falsa riga di quello formulato per la guerra israelo-palestinese a Gaza. A dettare la linea sono stati soprattutto il cancelliere Merz e il premier britannico Starmer che hanno sostenuto l'idea di un piano in 20 punti. Il sostegno del fronte europeo dunque non è mancato e i leader europei "hanno accolto con favore la cooperazione transatlantica". Per il paradosso europeo le soluzioni restano contemporaneamente due: da un lato "una pace giusta e duratura", dall'altro "aumentare la pressione" su Mosca.

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