20 Settembre 2022
Recep Tayyip Erdogan avrebbe intercettato l’umore di Vladimir Putin. Tanto che il capo del Cremlino, secondo il presidente turco, che l’ha incontrato al vertice Sco, “sta dimostrando che è disposto a porre fine a questa situazione il prima possibile”. Dove per situazione si intende la guerra in Ucraina. Un’impressione che, ha spiegato Erdogan, “arriva da come si stanno svolgendo le cose”, in riferimento alle perplessità sull’operato della Russia mostrate da Cina e India proprio a Samarcanda.
Erdogan è arrivato a New York per l’Assemblea generale dell’Onu. E le sue parole sul conflitto nell’Europa dell’Est sono state riprese anche dalla stampa americana, secondo la quale, per il presidente della Turchia, l’obiettivo di Putin “è porre fine a questa battaglia con la pace”. Nonostante le parole rassicuranti di Erdogan, però, sembra che la Russia si stia sempre più abituando a un conflitto di lunga durata. Attraverso la stesura di nuovi emendamenti, la Duma di Stato, equivalente russo del nostro parlamento, sta approvando una specifica legislazione di guerra nel codice penale, introducendo nell'ambito legale concetti come “mobilitazione”, “diserzione” e “saccheggio". Lo scopo? Introdurre pene più dure per i disertori, allungare i tempi di servizio e forse prepararsi alla mobilitazione generale. I nuovi articoli entreranno in vigore appena approvati da Putin.
Gli investitori, nel frattempo, hanno bocciato l’idea dello svolgimento in alcune regioni ucraine nel Donbass occupate da Mosca di un referendum, entro la fine di settembre, sull’eventuale adesione alla Russia. L’ha confermato il crollo verticale registrato dai corsi borsistici sulla piazza di Mosca con l’indice Moex che è arrivato a perdere anche più del 10%, scendendo sotto quota 2.200 punti. Putin potrebbe affrontare proprio la questione del referendum in un discorso alla nazione che potrebbe tenersi nella serata di oggi, martedì 20 settembre. “Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe tenere oggi un discorso alla nazione in merito ai referendum per l’unione alla Russia nei territori delle regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, in Ucraina”, ha scritto la testata russa Rbc citando “tre fonti vicine all’amministrazione presidenziale”.
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