09 Novembre 2022
Giorgetti (fonte: imagoeconomica)
"Sì, il decreto contro il caro energia lo approviamo domani sera". Così parla oggi il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti interpellato a margine dell'audizione in Parlamento sulla Nadef. Stando a quanto si apprende dalle voci che circolano a Palazzo Chigi, l'intenzione del governo sarebbe quella di destinare risorse pari a circa 21 miliardi di euro alla messa in atto di svariate misure contro il caro bollette in favore delle imprese e delle famiglie più vulnerabili. Allo studio del ministro ci sarebbe anche una possibile rateizzazione degli oneri per l'energia elettrica. Questo vuol dire che, sostanzialmente, tramontato il price cap, come anticipato da Il Giornale d'Italia, si parte con i sussidi in deficit.
"Siamo consapevoli che, in questo momento, le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica a lungo termine siano soggette a forti rischi di ribasso", dice ancora Giancarlo Giorgetti. "Il realismo che contraddistingue l’approccio adottato comporta un attento monitoraggio dell'evoluzione complessiva del quadro nazionale e internazionale, che consenta di intervenire tempestivamente laddove ve ne fosse la necessità per fronteggiare i possibili rischi di recessione che potrebbero toccare anche l’Italia".
E ancora: "L’impianto della manovra di bilancio sarà in ogni caso caratterizzato da realismo e responsabilità, sia nei confronti dei cittadini sia di quanti investono nel debito italiano. Il nuovo sentiero di riduzione del deficit programmatico adottato dal Governo assicura il rispetto delle regole di bilancio previste dal Patto di Stabilità e Crescita, comunque oggetto nei prossimi mesi di una revisione a livello europeo".
Sul Superbonus, il ministro dice: "L’incremento, rilevato sulla base delle informazioni aggiornate al primo settembre, segnala uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi di euro sull’intero periodo di previsione". Così parla Giancarlo Giorgetti in audizione sulla Nadef davanti le commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato.
"In particolare, per gli anni 2023-2026, i maggiori oneri determinano un maggior onere, con il conseguente peggioramento della previsione delle imposte dirette per importi compresi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro in ciascun anno, che potrebbe pregiudicare l’adozione di altre tipologie di intervento", sottolinea. "Peraltro, la stima degli oneri per il Superbonus 110% potrebbe subire un ulteriore incremento a fine anno considerando anche i dati al 30 settembre pubblicati da Enea", aggiunge.
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