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Moda, ricavi 8M 2025 a €26,7 mld, in calo di €4,3 mld sul 2024 ( -13,9%), export in flessione del -4,4% e nei mercati extra UE -9%

Dalla settimana della moda uomo a Pitti Uomo fino alle fiere MilanoUnica, Micam, Mipel e Mido: una stagione intensa per una filiera che registra import in aumento, +11,8% dalla Cina

11 Dicembre 2025

Moda, ricavi 8M 2025 a €26,7 mld, in calo di €4,3 mld sul 2024 ( -13,9%), export in flessione del -4,4% e nei mercati extra UE -9%

Carlo Capasa, presidente Camera Nazionale della Moda

La filiera italiana del tessile-moda-accessorio neanche per il 2026 rinuncia ai suoi consueti appuntamenti. Il calendario partirà il 13 gennaio a Firenze con Pitti Uomo e proseguirà immediatamente a Milano, dove sfilate ed eventi dedicati alla moda maschile animeranno la città fino al 20 gennaio. A seguire, sempre nel capoluogo lombardo, si terranno MilanoUnica – principale rassegna europea del tessile – insieme a Micam, Mipel e Mido, dedicati rispettivamente a calzature, pelletteria e occhialeria. Una serie di manifestazioni che rappresentano un palcoscenico unico per il TMA, nonostante il settore arrivi da un 2025 segnato da un rallentamento, come ha ricordato il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa, durante la presentazione della fashion week maschile del 16-20 gennaio.

Un bilancio 2025 migliore delle previsioni, ma ancora fragile

Il quadro congiunturale mostra un arretramento più contenuto rispetto alle stime iniziali: dopo un terzo trimestre migliore delle attese, il comparto dovrebbe chiudere i primi nove mesi del 2025 con un -3%, anziché il -5% previsto in precedenza. "Non dobbiamo però abbassare la guardia – ha ammonito Capasa –. Nei primi otto mesi le esportazioni sono calate del 4,4% sullo stesso periodo del 2024, e verso i mercati extra Ue la contrazione è stata ancora più marcata (-9%)".

Importazioni in crescita e pressione dalla Cina

Al contrario, le importazioni risultano in aumento: crescono quelle dei settori principali, a partire dall’abbigliamento (+6,3%), e anche quelle dei comparti collegati, come la pelletteria (+2,5%). Particolarmente rilevante è l’incremento degli arrivi dalla Cina (+11,8%), tema su cui Camera della Moda e Confindustria Moda insistono da mesi, chiedendo un intervento sulle spedizioni in ingresso che beneficiano di condizioni doganali considerate concorrenzialmente scorrette.

Un saldo commerciale positivo ma in calo

Il saldo commerciale dei primi otto mesi del 2025 rimane positivo, pari a 26,7 miliardi, ma in calo di 4,3 miliardi rispetto al 2024. Se l’andamento favorevole del terzo trimestre dovesse proseguire fino a fine anno, il settore potrebbe chiudere il 2025 con una diminuzione del fatturato compresa tra il 2,7% e il 3%. Nonostante questi segnali, Capasa ha ribadito l’incertezza che pesa sulle prospettive del 2026: "In pochi anni sono venute meno 3mila imprese. Torniamo a chiedere al Governo di sostenere la filiera: non possiamo permettere che qualcuno resti indietro".

L’impatto economico delle fashion week su Milano

L’assessore alla Moda del Comune di Milano, Alessia Cappello, ha ricordato l’importanza economica delle settimane della moda sul territorio: circa 80 milioni di euro per le due fashion week uomo (gennaio e giugno) e 200 milioni per quelle dedicate alla donna (febbraio e settembre). Un valore destinato a crescere, secondo Cappello, anche grazie alle iniziative collegate alle Olimpiadi che interesseranno la città nei prossimi mesi.

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