30 Agosto 2022
Presso le ex case popolari della Chiesa Rossa a Milano la scelta delle rinnovabili di 233 mila cittadini non si è rivelata lungimirante come si pensava: il prezzo è raddoppiato da 10,8 a 20 euro a metro quadrato. Si tratta di un sistema che consente di riscaldare casa attraverso il pavimento e con sistema centralizzato. Una modalità all'avanguardia che però è stata anche esclusa dagli sgravi fiscali per l’elettricità e il gas naturale.
Benchè i prezzi della centrale termica siano dipendenti in minima parte da gas ed elettricità, i cittadini si son visti comunque raddoppiare la bolletta.
A niente è valsa la lettera indirizzata a fine marzo dal sindaco Beppe Sala e dai colleghi di Brescia, Varese e Torino al governo. I primi cittadini ricordano ai ministri Franco, Cingolani e Giorgetti le misure prese per il gas naturale con la riduzione dell’Iva al 5% mentre nulla è stato fatto per il teleriscaldamento. "Oltre a una ingiustificata disparità di trattamento di famiglie, imprese, enti — scrivono i sindaci —, si andrebbe a creare una sostanziale disincentivazione del teleriscaldamento, in netto contrasto con gli obiettivi ambientali del settore del riscaldamento e raffrescamento... della missione 2 del Pnrr".
Volendo comunque ricordare che il taglio del 4% sull'IVA non salverà assolutamente i cittadini di Milano e tantomeno quelli italiani dagli incrementi del gas, l'esclusione di chi ha scelto le rinnovabili dalle misure governative pone comunque un problema non da poco: quello di accogliore la separazione delle quotazioni: sganciare le rinnovabili dal prezzo di gas ed elettricità, come proposto da Alessandro De Nicola intervistato in esclusiva da Il Giornale d'Italia e come proposto anche da Calenda e Giorgetti.
Intanto mentre A2A ha bloccato il prezzo generando un risparmio di 50 euro a cittadino, i comitati di quartiere Gratosoglio, Chiesa Rossa, Torretta, San Siro, Comasina, Gallaratese chiederanno una modifica dell’algoritmo utilizzato per determinare la tariffa: "Nell’algoritmo" — spiega Aldo Ugliano, storico consigliere del centrosinistra — "sono presenti quali indici per la determinazione della tariffa tre elementi: il costo del gas, quello dell’energia elettrica e quello dei rifiuti che sono utilizzati per il funzionamento del termovalorizzatore di Figino. Chiediamo che nell’algoritmo venga innalzato significativamente il peso della componente rifiuti. I milanesi hanno collaborato con una percentuale del 63% alla raccolta differenziata contribuendo a rendere la nostra città una delle capitali europee più virtuose ed è quindi giusto che a questi cittadini venga un riconoscimento per la fornitura del combustibile per il funzionamento del termovalorizzatore".
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