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Price cap gas, Alessandro De Nicola: "Realizzabile solo se la Russia non ha sbocchi alternativi. Ma è difficile" - ESCLUSIVA

Il Giornale d'Italia raggiunge il prof. Alessandro de Nicola per chiedere la sua visione sulla possibilità di attuazione del price cap: "Difficile, ma si può fare solo a tre condizioni"

26 Agosto 2022

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Dopo le dichiarazioni dell'ex Amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni,secondo cui il price cap sarebbe "irrealizzabile" poiché si ridurrebbe ad un mero "sussidio" in grado di impattare sul debito pubblico dei paesi europei, oltre a favorire la vendita della materia prima sui mercati alternativi. Intanto la fiammata del gas di ieri a 315 euro a megawattora presagisce un inverno di ghiaccio che preoccupa moltissimo famiglie e imprese che dovranno già attenersi al piano di austerity voluto dall'Europa. A tal proposito Il Giornale d'Italia ha raccolto le dichiarazioni del prof. Alessandro De Nicola docente di Comparative Business Law e di diritto commerciale avanzato all’Università Bocconi ed esperto in diritto commerciale e societario, nel private equity, nel settore delle fusioni e acquisizioni e in diritto della concorrenza, per sapere quale possa essere la ricetta per salvare le economie europee e attuare, se e dove possibile, il price cap.

Price cap, Alessandro de Nicola: "Difficile, ma si può fare solo a tre condizioni"

Cosa pensa Lei della possibilità di attuazione del price cap?

Il price cap è fattibile solo se si realizzano una serie di condizioni che non sono molto semplici e che tutta l'Europa aderisca, che la Russia non abbia sbocchi alternativi per vendere il suo gas e che non abbia la volontà politica di perdere i soldi pur di mettere in difficoltà l'Europa.

Già l'agenzia internazionale dell'energia ha detto che il rischio arbitraggio c'è ed è stato già attuato da mesi... Sembrano condizioni un po' utopistiche?

Infatti solo in queste tre condizioni potrebbe evitarsi il rischio arbitraggio, ma è molto difficile attuarle. E' possibile tentare l'attuazione del price cap, ma non è molto semplice nemmeno con la migliore delle intenzioni.

Un tentativo quindi, ma Lei cosa prevede, cosa succederà e quali sono le sue proposte?

Bisogna agire senza perdere tempo:

  • intanto bisogna fermare questa pantomima sui rigassificatori che è semplicemente vergognosa.
  • Poi bisogna agire sul prezzo delle rinnovabili staccandole dal prezzo del gas, perché ovviamente loro sono parametrate al prezzo del gas, ma le rinnovabili che produciamo hanno costi diversi.
  • Il piano di riduzione dei consumi sarebbe il terzo elemento da aggiungere.

Si potrebbe provare a fare queste tre cose subito e vedere se questa ricetta funziona.

 

Lei ha detto che quella sui rigassificatori è una pantomima, cosa intendeva dire?

Per quanto riguarda il rigassificatore di Piombino, sono 5 miliardi di metri cubi e non farlo vuol dire volersi far del male.

Io ho letto che questo rigassificiatore di Piombino sarebbe stato ultimato da progetto nel gennaio 2023, ma nella pratica non potrebbe, pur essendo celeri, essere ultimato a maggio 2023. L'inverno sarà già trascorso...

Si ma nel frattempo avremmo fatto lo stoccaggio che ci coprirà almeno fino a marzo. E la differenza ce l'hai col cap sulle rinnovabili.

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