29 Agosto 2022
Mario Draghi durante la firma del Trattato del Quirinale, 2021 (fonte lapresse.it))
Mentre tutti i partiti propongono il Price Cap per motivi politici, da Palazzo Chigi arriva l'altolà: si valuterà un nuovo decreto legge di aiuti a imprese e famiglie contro il caro bollette Ma i provvedimenti difficilmente arriveranno questa settimana e inoltre non possono essere coperti con lo scostamento di bilancio.
In buona sostanza o ci sono le risorse e verranno impiegate quelle che ci sono oppure decisamente no ai sussidi.
E come abbiamo detto il Press CAP si traduce in un vero e proprio sussidio economico che andrebbe saturare il tetto del prezzo. Il governo adesso però posso solo discutere e aspettare i dati di tutte le entrate di agosto per poi capire se c'è lo spazio per interventi.
L'ipotesi è di impiegare 20 o 30 miliardi, così come richiesto dalle forze politiche, ma draghi ha fatto capire che è una cifra inarrivabile.
Sì agli aiuti, se c'è il margine, ma no all'aumento del deficit. Questa è la linea di Daniele Franco e dello stesso Mario Draghi. La loro guida a Palazzo Chigi non può seguire le promesse elettorali che arrivano da Salvini, da Carlo calenda e da tutte le forze politiche.
E allora già la risposta di Mario Draghi dovrebbe dare l'idea di quello che è possibile o non è possibile fare con il tetto sul prezzo del gas poiché, questo si tradurrebbe in un aumento del deficit.
Pro Draghi è disponibile a discuterne e quindi in questi giorni esaminerà la situazione con i ministri Daniele Franco, Roberto Cingolani e Giancarlo Giorgetti. Le discussioni verteranno anche sulla spinta da dare al PNRR: nonostante sia un governo per gli affari correnti, ha ancora molta determinazione a concludere i 55 obiettivi di riforma entro la fine dell'anno così da ottenere altre 19 miliardi da Bruxelles.
19 miliardi che aiutano l'Italia esattamente quanto i 200 euro di Mario Draghi aiutano un pensionato in piena inflazione. Basti pensare che solo per la spesa previdenziale l'Italia pagherà nel 2023 un incremento di 10,5 miliardi. Insufficienti.
Per questo si cerca di ottenere dalla commissione Europea anche 24,1 miliardi legati al conseguimento degli obiettivi degli obiettivi del primo piano nazionale previsti per il primo semestre 2022 non ancora pagati da Bruxelles che sta ultimando le verifiche.
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