26 Marzo 2022
Generali
Più che un programma strategico, un programma elettorale. Il famoso Piano industriale alternativo per Generali preparato dalla lista di Francesco Gaetano Caltagirone, anticipato con un po’ di hype da continui rumors nelle scorse settimane, è stato finalmente presentato ieri a Milano alla stampa e agli analisti. “Awakening the Lion”, questo il titolo scelto, ha l’intento dichiarato di risvegliare il leone triestino che, a dire dei promotori di questa sorta di “piano industriale ombra”, starebbe dormendo.
Il documento presentato, tuttavia, più che a un programma strategico assomiglia a un programma elettorale. In apertura, infatti, prima ancora di presentare target e obiettivi, i promotori dell’iniziativa hanno voluto accendere la polemica con la gestione dell’attuale ceo Philippe Donnet. “Il piano Lifetime 24: Driving Growth (quello presentato il 15 dicembre scorso da Donnet, ndr) non cambia rotta al declino della compagnia”. E ancora: “La governance attuale impedisce la crescita della compagnia e la massima creazione di valore per tutti gli azionisti”. Parole che, a un osservatore ignaro dell’oggetto di parole così nette potrebbero apparire riferite a un’azienda sul viale del tramonto. Non certamente a un gruppo assicurativo che ha chiuso il 2021 con risultati record, con l’utile operativo migliore di sempre (5,9 miliardi di euro, +12,4% rispetto all’anno precedente) e un utile netto di 2,8 miliardi di euro (+63,3%). E nemmeno a qualcuno che, solo pochissimi mesi fa, portava a in porto con successo un’Opa per l’acquisto di una compagnia come Cattolica.
Alla presentazione erano presenti, oltre a Caltagirone, anche Claudio Costamagna e Luciano Cirinà, rispettivamente candidati a presidente e ad amministratore delegato nella lista che il prossimo 29 aprile sfiderà quella del cda uscente. Mercoledì scorso Cirinà, regional officer del gruppo Generali per l’Austria e l’Europa centro orientale, è stato sospeso dalla compagnia dal suo incarico.
I target presentati, molto ambiziosi, sembrano voler innescare una vera e propria guerra dei numeri in un costante confronto al rialzo con il piano di Donnet, alzando costantemente l’asticella degli obiettivi. Sempre con la stessa vis polemica, Awakening the Lion, tra le altre cose, rimprovera all’attuale gestione di Generali una eccessiva “concentrazione sul business vita in un contesto di tassi di interesse ancora bassi” e “investimenti in M&A inferiori rispetti ai concorrenti e concentrati in operazioni di piccola taglia”.
Verrebbe da chiedersi dove fosse Cirinà quando il piano Lifetime 24 era stato redatto, e come mai, alla luce di un giudizio che oggi appare così critico nei confronti di quel piano industriale, non abbia mai manifestato alcun segnale di volerne prendere le distanze. Al contrario, la sua presenza come candidato ceo nella lista di Caltagirone ha sorpreso in molti. Tanto da portare, come detto, alla decisione di sospenderlo dal suo incarico. La compagnia starebbe inoltre valutando se sanzionarlo con misure ancora più severe. Su questo punto, oggi Milano Finanza scrive che il prossimo 5 aprile la Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta da Carla Ruocco, ha convocato Donnet per “svolgere un’attività di approfondimento sulle recenti dinamiche di governance e azionarie” di Generali. A group ceo si chiederanno inoltre “le motivazioni che hanno condotto Generali a sospendere Luciano Cirinà”.
Ad ogni modo, i grandi target ambiziosi (https://www.ilgiornaleditalia.it/news/economia/349881/generali-piano-caltagirone-7-mld-per-acquisizioni-lattacco-allattuale-governance-troppo-potere-al-ceo.html) di Awakening the Lion sono stati accolti con un po’ di freddezza dagli analisti. Bnp Paribas Exame, ad esempio, ha dubbi sulla credibilità del pianom Citi sottolinea l’aumento dell’indebitamento per eventuali grandi operazioni di M&A (Costamagna non ha escluso la possibilità, se necessario, di eventuali aumenti di capitale), operazioni su cui restano cauti i giudizi di Kepler Cheuvreux, mentre gli analisti di Kbw, commentando gli intenti e l’impostazione del piano, hanno parlato della soluzione di problemi che “non siamo convinti esistano”.
Nella serata di ieri è arrivata anche la replica della compagnia. “Sotto la guida di Philippe Donnet e del suo management team – spiega un portavoce della compagnia – Generali ha lanciato e portato a termine due piani strategici triennali con successo, centrando o superando ogni volta tutti gli obiettivi, finanziari e industriali, annunciati al mercato, nonostante il contesto molto sfidante. Generali oggi è un leader del settore assicurativo europeo, con un’eccellente profittabilità e una solida situazione patrimoniale e finanziaria”.
Lo scorso dicembre, ricorda il portavoce, è stato lanciato il nuovo piano strategico “Lifetime Partner 24: Driving Growth, con target ambiziosi e credibili basati sulla crescita sostenibile. Lifetime Partner 24: Driving Growth è il miglior piano possibile per il gruppo Generali e i suoi stakeholders. Un piano frutto di un lavoro durato quasi un anno, che ha coinvolto centinaia di manager di tutto il gruppo, fondato su una visione di Generali chiara, coerente e realistica per i prossimi tre anni, e che sarà implementato grazie a una squadra di manager con un solido track record di risultati. Allo stesso tempo, il Consiglio di Amministrazione ha migliorato ulteriormente la governance del Gruppo secondo le best practice internazionali, esercitando la facoltà di presentare una propria lista per il rinnovo. La lista dei candidati posizionerà Generali al di sopra della media europea in termini di indipendenza e parità di genere e aggiungerà significative competenze a livello internazionale in aree prioritarie come l’ambito ESG e la trasformazione digitale”.
Di Silvano Telesi
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