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Generali, piano Caltagirone: 7 mld per acquisizioni. L’attacco all’attuale governance: “Troppo potere al CEO”

'Awakening the lion': presentato il programma del gruppo Caltagirone per Generali. L’ attacco all’attuale governance: "Impedisce la crescita della compagnia e la massima creazione di valore per tutti gli azionisti”

25 Marzo 2022

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Generali

Il programma del gruppo Caltagirone per Generali, 'Awakening the lion', prevede fino a 7 miliardi di euro per le operazioni di fusione e acquisizione. E' uno degli obiettivi indicati dal programma, che indica un focus su operazioni di M&A "in grado di accompagnare la trasformazione e la crescita aziendale anche attraverso l’uso efficiente della leva finanziaria ed evitando la moltiplicazione dei dossier".

La nuova strategia si baserà su "un limitato numero di operazioni di maggiori dimensioni" in ambito Danni e in aree geografiche di interesse, nell’asset e nel wealth management, nel Fintech e nell’Insurtech. La strategia, si spiega, beneficerà della volontà di massimizzare la disponibilità di cassa potenzialmente disponibile per attività di M&A fino a 7 miliardi di euro che deriveranno da un aumento dei ricavi rispetto al Lifetime Partner 24, il piano dell'attuale group ceo Philippe Donnet, dall'utilizzo dei potenziali proventi della razionalizzazione geografica e dal ricorso, se necessario, alla leva finanziaria.
Al piano al 2024 di Donnet il programma di Caltagirone contesta una investimenti in M&A inferiori rispetto ai concorrenti e concentrati in operazioni di piccola taglia. Il piano è stato realizzato con il supporto di Bain & company.

Generali: strategia su 5 punti, con 7 miliardi di M&A 

VIDEO - Generali: strategia su 5 punti, con 7 miliardi di M&A 

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Claudio Costamagna: "Generali ha un potere inespresso, la nostra lista può svegliare il Leone"

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Claudio Costamagna, candidato alla presidenza di Generali da Francesco Gaetano Caltagirone, a Il Giornale d'Italia:

“Noi abbiamo una lista fatta di persone estremamente preparate, di grande diversità, competenze diverse e complementari che possono svegliare il Leone. Abbiamo titolato così perché secondo noi Generali è un Leone addormentato da troppo tempo e bisogna cominciare a fare una serie di cose che possono risvegliarlo e portarlo al livello dei altri concorrenti. Abbiamo un potenziale straordinario che è inespresso e noi vogliamo cercare di esprimerlo”.

“Nel nostro piano abbiamo una serie di azioni, è un piano fatto dal di fuori, basato su dati pubblici e deve essere riconfermato se dovessimo venire eletti con un piano fatto su dati veri e propri, però secondo noi è un piano ambizioso ma realizzabile. Il fatto che l’amministratore delegato conosca il Gruppo bene visto che ci lavora da trent’anni, dal primo giorno è immediatamente operativo e questo è un punto estremamente importante".

Generali: programma Caltagirone, le critiche mosse al piano Donnet

Il piano 'Lifetime Partner 24' del group ceo di Generali, Philippe Donnet, "non cambia rotta al declino della compagnia". È quanto sottolinea il programma del gruppo Caltagirone per il gruppo assicurativo, in cui si evidenzia che tra il 2005 e il 2021 Generali ha perso più di 8 miliardi di euro di capitalizzazione, in controtendenza rispetto alle concorrenti europee Zurich, Axa e Allianz. Inoltre da inizio 2016, primo anno della gestione di Donnet, a fine 2021, l'incremento medio annuo dell'utile per azione adjusted di Generali è stato inferiore al 6%, contro la media di Axa, Zurich e Allianz superiore al 7,5%.
'Awakening the Lion', si spiega, "si basa sulla constatazione della progressiva e inesorabile perdita di competitività di Generali rispetto ai principali competitors europei conseguenza di una serie di elementi di debolezza strategici del Leone mai risolti: un portafoglio sbilanciato sul segmento Vita che soffre in contesti di bassi rendimenti come quello corrente, un segmento asset management sottoperformante rispetto ai competitors, una sub-ottimale gestione dei costi soprattutto a livello centrale".
A questi elementi si aggiungono "una presenza geografica altamente frammentata", una strategia di M&A "concentrata su transazioni di piccola taglia che non riescono a mutare il posizionamento strategico della compagnia" e la mancanza di "una chiara strategia (oltre a limitati investimenti) per affrontare la trasformazione digitale che sta rivoluzionando il settore".

Piano Caltagirone: leadership in Italia, Francia e Germania, crescita nell’Est Europa, Cina e India Stati Uniti

Un focus sui mercati che "assicurano crescita e redditività a medio e lungo termine". Una revisione approfondita della presenza geografica finalizzata a liberare risorse da reinvestire in crescita organica (e non) in mercati "ad alto potenziale connotati da forte attrattività finanziaria". E un consolidamento della leadership in Italia, Francia e Germania, crescita nell’Est Europa, Cina e India e sviluppo della presenza negli Stati Uniti soprattutto in ambito asset management. Sono alcuni punti del programma del gruppo Caltagirone per Generali.

All'attuale gestione il programma del gruppo Caltagirone contesta "una presenza geografica altamente frammentata che pesa anch’essa sulla base costi creando peraltro grande complessità manageriale", un portafoglio geografico "molto frammentato e una scarsa presenza in Asia" e un mancato contributo delle attività in Italia alla crescita del risultato operativo degli ultimi quattro anni.

Caltagirone attacca l'attuale governance di Generali: troppo potere al CEO

La governance attuale di Generali "impedisce la crescita della compagnia e la massima creazione di valore per tutti gli azionisti". E' quanto si sottolinea nel programma del gruppo Caltagirone per Generali, in cui si evidenzia anche la "significativa influenza del principale azionista", Mediobanca, "avente un conflitto di interesse su taluni business del gruppo" e un "accentramento nel tempo di eccessivi poteri in capo al ceo".
Per questo il programma 'Awakening the lion' si basa su una lista di candidati per il rinnovo del cda "altamente indipendente e competente e sull’inserimento nella governance delle migliori pratiche di mercato". Il piano annuncia anche "tolleranza zero sui conflitti di interesse tramite una revisione stringente delle procedure per le operazioni con parti correlate e la presidenza del comitato Operazioni con parti correlate ad un lead independent director" e il ribilanciamento dei poteri del ceo.
Nel programma si sottolinea anche "la responsabilità diretta dell’azionista proponente rispetto al successo della lista: l’investimento economico dell’azionista è direttamente proporzionale ai propri diritti di voto"

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