03 Dicembre 2021
La Consob non si pronuncia, ma dà un sostanziale assist alla lista del cda in vista del rinnovo del board di Generali, nella primavera del prossimo anno.
Nella riunione del 2 dicembre la Commissione nazionale per le società e la Borsa ha votato a maggioranza (tre voti a favore e due contro) la scelta di indire una consultazione di mercato sui rischi connessi alla presentazione di una lista da parte dello stesso consiglio di amministrazione uscente di una società, come nel caso di Generali.
Questo passaggio si inserisce nella battaglia sulla governance del primo gruppo assicurativo italiano che va avanti da mesi, e che vede contrapposti da un lato il principale azionista, Mediobanca (che vorrebbe mantenere al timone l’attuale management) e dall’altro gli azionisti Francesco Gaetano Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt (i quali vorrebbero un cambio al vertice).
A sollecitare il pronunciamento della Consob, presentando una serie di quesiti, era stato proprio Caltagirone. L’ingegnere romano aveva chiesto se la presentazione della lista del cda fosse legittima, e se fosse ammissibile (come fatto da Mediobanca) prendere titoli in prestito con l’obiettivo di usare i diritti di voto per eleggere il cda. Su questi quesiti specifici la Consob non si è espressa.
In altre parole, la Consob ha evitato di pronunciarsi sulla legittimità da parte del cda di presentare una propria lista (cosa prevista dal nuovo statuto di Generali e avvallata anche dallo stesso Caltagirone, oggi contrario https://www.ilgiornaleditalia.it/news/economia/252372/generali-macina-utili-ma-sulla-governance-e-battaglia.html), e ha passato la palla al mercato attraverso un “richiamo di attenzione” per chiarire la questione della presenza negli statuti delle società quotate della possibilità che il consiglio di amministrazione uscente presenti una lista per il rinnovo dello stesso consiglio (https://www.ilgiornaleditalia.it/news/economia/317053/luce-verde-consob-procedura-lista-cda-mercato-richiamo-attenzione-nuovo-metodo-nomina.html?refresh_ce). Il pronunciamento da parte del mercato potrà arrivare entro il 17 dicembre prossimo. Va sottolineato che finora 11 società quotate hanno già rinnovato i propri organi attraverso liste presentate dal cda uscente, prassi che ormai è divenuta consolidata, oltre che più vicina agli standard internazionali.
Ad ogni modo la Consob ha comunque fissato tre paletti: trasparenza dei processi di selezione e del profilo qualitativo e quantitativo del prossimo consiglio di amministrazione, valorizzazione del ruolo dei consiglieri indipendenti, e massima attenzione a evitare rischi di collegamenti tre le liste. Come scrive oggi Repubblica, le analogie tra la bozza Consob e l’iter predisposto da Generali non paiono casuali: da mesi sono in corso interlocuzioni tra la Commissione di vigilanza e il gruppo assicurativo, tra cui viene citata una visita romana al presidente della Consob, Paolo Savona da parte del group ceo Philippe Donnet e del presidente Gabriele Galateri di Genola.
Di Silvano Telesi
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