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Macerata, assolto 31enne da accusa di "stupro" su 23enne dopo essersi appartati in auto nel 2019, pm: “Non era vergine, sapeva cosa rischiava”

Tra i motivi di assoluzione dell’imputato i giudici hanno specificato che la 17enne "non aveva in alcun modo opposto resistenza, né invocato aiuto. Non aveva cercato di sottrarsi ad esempio aprendo la portiera posteriore, pur potendolo fare tranquillamente"

21 Ottobre 2025

Macerata, assolto 31enne da accusa di "stupro" su 23enne dopo essersi appartati in auto nel 2019, pm: “Non era vergine, sapeva cosa rischiava”

Tribunale Macerata Fonte: Giurisprudenza penale

La ragazza di 17 anni, oggi 23, che aveva denunciato il presunto stupro, "non era vergine e aveva già avuto rapporti". Ed era quindi "in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione". Con questa motivazione i giudici del tribunale di Macerata hanno assolto un 31enne (all’epoca dei fatti ne aveva 25) dall’accusa di violenza sessuale nei confronti della ragazza che era straniera e si trovava a Macerata nell’estate del 2019 per motivi di studio. Per i pm non si tratterebbe di stupro poiché la ragazzasapeva cosa rischiavadopo che i 2 si erano appartati in auto.

Macerata, assolto 31enne da accusa di "stupro" su 23enne dopo essersi appartati in auto nel 2019, pm: “Non era vergine, sapeva cosa rischiava”

La ragazza, scrivono i giudici, aveva "accettato la proposta dell’amica di un’uscita in quattro, in compagnia di due ragazzi italiani pressoché sconosciuti e di appartarsi in tarda serata in automobile in un luogo isolato e scarsamente illuminato". Lì la sua amica era scesa dall’automobile con l’altro ragazzo. Lei invece era rimasta con il 25enne. "Accettando di accomodarsi sul sedile posteriore e qui di scambiarsi effusioni amorose con lui". E "senza manifestare sino a quel momento alcuna contrarietà". Nonostante "fosse evidente a chiunque che fossero giunti in quel posto proprio a tale scopo".

La ragazza invece aveva denunciato la violenza sessuale perché si era opposta alla volontà dell’imputato di avere un rapporto. Lui si sarebbe messo sopra di lei bloccandole la spalla con una mano. E avrebbe abusato della ragazza. Di qui le "lesioni ecchimotiche giudicate guaribili in otto giorni" riportate nel capo di imputazione. Dopo il rapporto la ragazza era tornata a casa a piedi e aveva scritto a un’amica: "Io ho detto no ma è stato troppo forte rispetto a me, più forte di me". La madre dell’amica ha raccontato tutto a un’insegnante. Che il giorno dopo l’ha accompagnata a denunciare e a farsi visitare al pronto soccorso.

Il consulente del pm aveva confermato che i segni sulla spalla della ragazza potevano essere stati lasciati dalla mano dell’imputato. Ma la difesa aveva obiettato che si trattava soltanto di "lesioni provocate da un meccanismo di suzione". Tra i motivi di assoluzione dell’imputato i giudici hanno specificato che la 17enne "non aveva in alcun modo opposto resistenza, né invocato aiuto. Non aveva cercato di sottrarsi ad esempio aprendo la portiera posteriore, pur potendolo fare tranquillamente". Mentre il suo ripensamento "non è stato recepito dall’imputato se non, forse, al termine del breve rapporto, quando la ragazza aveva deciso di fare ritorno al residence da sola a piedi".

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