Venerdì, 05 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Porto Pino (CA), residence Villa Ebner rifiuta cittadini israeliani: "A Gaza un genocidio, ospiteremo solo chi ripudierà crimini delle Idf"

“Far morire di fame bambini, donne, uomini non è un atto politico, né tantomeno un legittimo atto di difesa. Lo sterminio sistematico di un popolo con l'intento dichiarato di cancellarlo dalla faccia della terra va considerato un vero e proprio genocidio”, si legge nell’avviso sul sito della struttura

04 Settembre 2025

Porto Pino (CA), residence Villa Ebner rifiuta cittadini israeliani: "A Gaza un genocidio, ospiteremo solo chi ripudierà crimini delle Idf"

Sulla homepage del residence Villa Ebner, situato nella località di Porto Pino, affacciato sulla spiaggia delle dune a circa cinquanta chilometri da Cagliari, campeggiano due slogan inequivocabili: “Slava Ukraini” (gloria all’Ucraina) e “Free Palestine” (Palestina libera). Ma è l'avviso dedicato a Gaza a lasciare il segno: la struttura comunica infatti che non accoglierà più cittadini israeliani, a meno che non dichiarino apertamente di ripudiare i crimini commessi dal governo israeliano e dal suo esercito.

Porto Pino (CA), residence Villa Ebner rifiuta cittadini israeliani: "A Gaza un genocidio, ospiteremo solo chi ripudierà crimini delle Idf"

La scelta è spiegata con un lungo messaggio pubblicato sul sito ufficiale del residence, che rivendica una presa di coscienza civile anche da parte di realtà non politiche: “Sebbene il nostro non sia un sito di informazione, né un organo politico, riteniamo che anche in spazi come questo, aperto a comunità consapevoli della realtà in cui vivono, si debba dar conto di eventi che per gravità non possono essere ignorati”. E tra questi, secondo la struttura, c'è quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza.

Far morire di fame bambini, donne, uomini non è un atto politico, né tantomeno un legittimo atto di difesa. Lo sterminio sistematico di un popolo con l'intento dichiarato di cancellarlo dalla faccia della terra va considerato un vero e proprio genocidio, si legge ancora nell’avviso.

Una posizione netta che ha portato alla decisione di subordinare l'accoglienza dei turisti israeliani a una chiara presa di distanza dalle politiche del proprio governo. È inumano non sentire il dovere di fare qualcosa che vada oltre a un’indignazione di facciata”, prosegue il messaggio. Chi si presenterà alla reception con documenti israeliani dovrà quindi dichiarare espressamente di dissociarsi dalle azioni dell’esercito e del governo d’Israele.

Boicottare i responsabili diretti di quanto sta avvenendo a Gaza, e chi, in silenzio, ne avvalla l’operato, è una scelta che ci auguriamo venga condivisa da molti. È vero, è meno di una goccia in un oceano, ma necessaria almeno per dare un minimo di senso alla nostra coscienza, conclude il comunicato.

Non è la prima volta che, nel sud della Sardegna, emergono prese di posizione legate al conflitto in Medio Oriente. Qualche settimana fa, a Chia – nel comune di Domus De Maria, non lontano da Porto Pino – era stato affisso su una spiaggia un manifesto in inglese e in ebraico: “I criminali di guerra non sono benvenuti in Sardegna e possono essere perseguiti dalla legge”. Il cartello è stato rimosso dalla polizia locale perché privo di autorizzazione.

La reazione della comunità ebraica non si è fatta attendere, denunciando il messaggio come “frase antisemita”. Ma intanto, il dibattito sulle responsabilità nel conflitto e sulle modalità del dissenso civile continua a investire anche le realtà locali.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x