05 Maggio 2025
Continua a tenere banco quanto accaduto a Napoli, dove la Taverna Santa Chiara ha "cacciato" dei turisti israeliani. Loro hanno denunciato e chiesto la revoca della licenza al comune, mentre la ristoratrice ha sostenuto come siano stati loro ad attaccare per primi. Il battibecco è diventato virale su internet: l'oggetto del "contendere" era Gaza, ed il genocidio che sta portando avanti Israele. Al culmine del diverbio, la ristoratrice Nives Monda ha detto loro: "Noi non vogliamo i vostri soldi. I sionisti non sono i benvenuti qui perché ci sono 50mila persone uccise tra i palestinesi", mentre i turisti israeliani hanno replicato: "Duemila anni di persecuzione nei confronti degli ebrei non sono bastati per voi?".
I turisti israeliani lamentano di esser stati cacciati dalla Taverna Santa Chiara, ma su questo, ci ha pensato la ristoratrice a fare chiarezza: "Mi hanno attaccato con arroganza, accusandomi di antisemitismo, urlando e riprendendomi con il cellulare. La vicenda nasce da una conversazione pacifica collettiva, io parlo della nostra scelta di aderire alla campagna contro l'apartheid israeliano e il genocidio palestinese. Di punto in bianco, loro iniziano ad attaccarmi". Nives Monda si prepara a presentare una querela per diffamazione, diffusione di immagini non autorizzate, incitamento all'odio e danno di immagine.
"I video diffusi dalla signora israeliana in rete hanno scatenato una campagna d’odio che da ieri sfocia in messaggi con minacce di spedizioni punitive, distruzione del locale, violenza fisica nei confronti della proprietaria e dello staff, auspici di stupro della proprietaria".
Dal profilo ufficiale della Taverna, locale nel centro di Napoli, è arrivato un ulteriore chiarimento: "Questo il risultato della nostra presa di posizione come Spazio Libero dall’apartheid israeliano che condanna il genocidio palestinese. Accuse di antisemitismo e di razzismo nonché review bombing sulla nostra pagina. Grazie alle tante persone che ci stanno offrendo solidarietà ma l’unica solidarietà va offerta al popolo palestinese. C’è un genocidio in atto come dicono le organizzazioni umanitarie internazionali. Questa è una triste verità. Ciascun essere umano deve prendere posizione. Noi l’abbiamo fatto; chi non lo fa è complice".
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