02 Settembre 2025
Emilio Fede
È morto Emilio Fede, celebre giornalista volto di Rai e Mediaset. Fede è deceduto a 94 anni nella Residenza San Felice di Segrate, vicino a Milano. Nelle ultime ore era stato ricoverato per via del peggioramento delle sue condizioni, che erano diventate critiche.
Nel corso della sua carriera, passata tra Mediaset e Rai, ha diretto il Tg1, Studio Aperto e il Tg4. Legato a Silvio Berlusconi, è stato protagonista del giornalismo italiano degli anni 90.
Nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, Fede ha alle spalle una lunga carriera nel giornalismo televisivo. Negli anni Ottanta ha diretto il Tg1, nel 1991 ha fondato Studio Aperto e l’anno successivo ha assunto la guida del Tg4, che ha diretto per vent’anni, fino al 2012.
Emilio Fede, allora direttore di Studio Aperto, fu il primo a dare in diretta la notizia dell’inizio della Guerra del Golfo nel 1991, proprio nel giorno della prima messa in onda del TG di Italia 1. "Fu un momento di grande emozione e paura per una guerra che sapevamo sarebbe stata lunga e costosa", ricordò, raccontando come, insieme alla collega Silvia Kramar, riuscì a captare per primo il bombardamento su Baghdad.
Emilio Fede è stato diverse volte al centro di controversie e casi giudiziari. Famoso fu il "Caso Ruby", per il quale Fede venne condannato a 4 anni e 7 mesi per favoreggiamento alla prostituzione. A causa dell'età avanzata (88 anni) e delle condizioni di salute, fu stabilito che Fede scontasse la pena in detenzione domiciliare, in quanto, recependo la giurisprudenza di Cassazione, il Tribunale di sorveglianza di Milano l'11 ottobre 2019 stabilì che «in carcere sarebbe sottoposto ad un'enorme sofferenza».
Fece scalpore anche la sua partecipazione ai "bunga bunga", insieme a Silvio Berlusconi e Lele Mora.
Emilio Fede fu oggetto di satira anche per il suo temperamento irascibile, che lo portava sovente a reagire scompostamente a errori o problemi di vario tipo occorsi durante le dirette del telegiornale, apostrofando con urla ed epiteti triviali redattori e collaboratori. La circostanza fu resa celebre dal programma Striscia la notizia, che per diversi anni dedicò una rubrica fissa ai suoi fuori onda.
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