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Piscine condominiali, tra svago estivo e regole da rispettare: obblighi normativi, costi condivisi e convivenza da gestire

Oasi di relax sotto casa, ma con obblighi normativi, costi condivisi e convivenza da gestire, le piscine condominiali tornano a essere protagoniste della vita estiva

16 Agosto 2025

Parma, bimba di un anno e mezzo morta annegata in piscina gonfiabile: la caduta in acqua mentre giocava con gli amichetti

foto @Pixabay

Le piscine condominiali tornano ad essere protagoniste della vita estiva negli edifici e nei residence offrendo un’oasi di refrigerio e socialità a pochi metri da casa. Se, da un lato, il tuffo in acqua è sinonimo di benessere, dall’altro, la gestione condivisa di questi spazi comporta obblighi normativi, costi e regole comportamentali spesso oggetto di discussione tra i condòmini.

Una struttura privata, ma non troppo

Tecnicamente, la piscina condominiale è una struttura ad uso esclusivo dei residenti; rientra nella categoria delle piscine "ad uso collettivo" secondo le linee guida del Ministero della Salute. Ciò comporta l’obbligo di rispettare norme igienico-sanitarie e di sicurezza; in molti casi è richiesta la presenza di personale addetto alla sorveglianza e manutenzione soprattutto se la vasca supera determinate dimensioni o profondità.

Regolamento condominiale interno per la piscina

Ogni condominio dovrebbe dotarsi di un regolamento interno per la piscina, approvato in assemblea, che stabilisca orari di apertura e chiusura, regole di comportamento (come divieti di giochi pericolosi, uso della doccia prima dell’ingresso, etc.), modalità di accesso (badge, prenotazioni, turni, etc.) ed eventuale apertura ad ospiti esterni. Il rispetto delle regole è fondamentale per garantire la convivenza civile e la sicurezza di tutti, ma anche per evitare responsabilità in caso di incidenti.

Costi e responsabilità

Le spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria della piscina - pulizia, controlli dell’acqua, eventuali interventi tecnici - vengono ripartite tra i condòmini in ragione delle tabelle millesimali. Tuttavia, chi non utilizza la piscina non è automaticamente esonerato dai costi. Trattandosi di parte comune, la partecipazione alle spese è obbligatoria, salvo diverse disposizioni regolamentari (come clausole di esenzione totale o parziale dei costi in relazione agli usi). Sul fronte della responsabilità, l’amministratore è tenuto a garantire la conformità dell’impianto alle norme di sicurezza, inclusa l’eventuale copertura assicurativa in caso di sinistri. In assenza di bagnino, è spesso richiesto l’uso di cartelli di avviso che indichino chiaramente l’obbligo di sorveglianza dei minori e l’uso a proprio rischio.

Se gestita con buon senso e trasparenza, la piscina condominiale può diventare un luogo di aggregazione e valorizzazione dell’immobile. In conclusione, non è solo un lusso, ma una responsabilità condivisa. Tra esigenze di svago e doveri normativi, il segreto per goderne davvero è uno solo: rispetto delle regole e del prossimo.

Di Fulvio Pironti

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