11 Giugno 2025
I reperti soggetti ad analisi (Fonte: Facebook)
Giovedì 12 giugno i periti nominati dal gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ritireranno due scatoloni di reperti da analizzare nell’ambito dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa a Garlasco. L’incidente probatorio è stato disposto per approfondire una pista investigativa alternativa a quella che ha portato alla condanna di Alberto Stasi, fidanzato della vittima all’epoca dei fatti. A essere indagato oggi per concorso in omicidio è Andrea Sempio, amico del fratello minore di Chiara.
I reperti da esaminare spaziano dal frammento insanguinato del tappetino del bagno della villetta di via Pascoli a Garlasco, ai resti mai analizzati ritrovati nella spazzatura dell’abitazione, fino a 35 impronte. Due scatoloni sigillati, custoditi uno nella caserma del Comando provinciale dei carabinieri di via Moscova a Milano e l’altro all’Istituto di medicina legale di Pavia, verranno prelevati dai periti incaricati: la genetista Denise Albani, dell’Università Tor Vergata di Roma, e il dattiloscopista Domenico Marchigiani.
La mattina di giovedì i periti si recheranno presso la caserma di via Moscova, dove verranno consegnate circa 60 fascette para-adesive utilizzate dai RIS di Parma subito dopo il delitto per il rilievo delle impronte. Il pomeriggio si sposteranno a Pavia, dove preleveranno l’altro scatolone, che contiene numerosi reperti: tamponi conservati da 18 anni, oggetti della casa, barattoli di yogurt, confezioni di merendine e altri materiali prelevati dal sacchetto della spazzatura. Si ipotizza che possa trattarsi degli avanzi della colazione consumata da Chiara la mattina del 13 agosto 2007, prima di essere uccisa.
Tra le impronte al centro delle analisi c’è anche la “traccia 10”, rilevata sulla porta interna d’ingresso: non appartiene né a Stasi, né a Sempio, né ad altri soggetti noti frequentatori della villetta. Le autorità sperano di estrarre da questa traccia materiale biologico utile per il confronto del DNA. Resta invece incerta la sorte dell’“impronta 33”, prelevata dal muro vicino al corpo della vittima e attribuita a Sempio: non è chiaro se sia ancora disponibile per nuove analisi e se contenga tracce di sangue.
Tutti i reperti verranno presi in carico tramite verbale e collocati in contenitori numerati e sigillati, per garantire l’integrità della catena di custodia. Una volta ritirati, saranno portati in Questura a Milano, dove verrà effettuata la registrazione ufficiale. I materiali saranno poi aperti in presenza delle parti, all’interno di una stanza asettica della Polizia Scientifica. Qui, con l’ausilio di tute, guanti e mascherine, si procederà alle prime campionature, a partire dal 17 giugno, data di avvio dell’incidente probatorio. Le operazioni saranno osservabili dalle parti interessate attraverso un vetro, senza possibilità di interazione per evitare contaminazioni.
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