19 Gennaio 2023
Fonte: La Presse
Messina Denaro, attualmente in carcere a L'Aquila potrebbe apparire oggi in videoconferenza nell'udienza sulle stragi del '92 che lo vede come imputato. Questa mattina a Caltanissetta davanti alla Corte d’appello riprenderanno i lavori e tra i presenti potrebbe esserci il boss, accusato tra i tanti reati di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Si tratta della prima udienza di un processo dopo la cattura del padrino di Castelvetrano, che da oggi inizierà le cure chemioterapiche nella struttura abruzzese. Per lui è stata allestita una stanza "a un metro" dalla cella.
E sono in tanti a volere la presenza di quello che sarebbe uno dei mandanti delle stragi che fecero fuori Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Ieri il procuratore generale Antonino Patti ha confermato che "non vi è alcun impedimento" per celebrare il processo e che "è già stata predisposta la videoconferenza". Il provvedimento sulla celebrazione del processo è stato regolarmente notificato all’imputato. Tutto il processo sul latitante si è finora svolto, ovviamente, senza la sua presenza.
Una fortuna nella sfortuna per il boss Messina Denaro, che rinchiuso nel carcere duro di L'Aquila da oggi si sottoporrà a chemio. La struttura penitenziaria ospita infatti un centro oncologico tra i migliori. Il latitante oltre alle cure antitumorali, è già stato sottoposto a visita psichiatrica, risultando non affetto da patologie particolari. A Matteo Messina Denaro è stato riscontrato un tumore al colon nel 2020: il primo intervento non ha dato i suoi risultati e ne è stato necessario un secondo, alla clinica La Maddalena di Palermo, dove era in cura e dove è stato arrestato.
Nella giornata di oggi verrà interrogato un altro testimone chiave, Giovanni Luppino, l'autista del boss catturato lo stesso giorno. L'interrogatorio avrà luogo questa mattina, a partire dalle 9.30, nel carcere Pagliarelli di Palermo. Luppino è un commerciante di olive di Campobello di Mazara (Trapani), la cittadina dove il latitante nascondeva i suoi due (per ora) covi e di cui ne aveva fatto residenza nella carta d’identità fasulla che rimandava ad Andrea Bonafede, l’alias che utilizzava per camuffarsi.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia