14 Maggio 2021
Il 2020 ha visto l’ennesima riduzione delle nascite in Italia. Secondo l’ISTAT negli ultimi 12 anni si è passati da un picco relativo di 577 mila nati agli attuali 404 mila, il 30% in meno. Ad aggravare l’ormai noto “inverno demografico”, la pandemia che ha contratto ulteriormente i dati, con gravi ripercussioni sull’equilibrio delle generazioni e sul welfare italiano.
Un campanello d’allarme raccolto da Papa Francesco e dal Presidente del Consiglio Mario Draghi che hanno aperto– in presenza- la prima edizione degli Stati generali della natalità.
Saranno presenti anche la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi.
Con l’occasione il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, a partire da un’analisi sulla natalità nel nostro Paese, rappresenterà gli scenari futuri per demografia ed economia.
A promuovere il primo meeting sul futuro dell’Italia il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo, che modererà tre tavoli tematici in cui esponenti di imprese, banche, assicurazioni, media, cultura si confronteranno offrendo un racconto corale della responsabilità del tema della natalità. Ospiti i vertici di aziende come Poste Italiane, Open Fiber, Rai, Enel, Federcasse, Lux Vide, Generali Italia e Fondazione Mediolanum Onlus. Non mancheranno gli interventi di giornalisti, tra cui il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, l’editorialista del Corriere della Sera, Aldo Cazzullo, la giornalista di Repubblica Annalisa Cuzzocrea. Parleranno di famiglia e natalità, tra gli altri, il calciatore Ciro Immobile, attaccante della Lazio, insieme alla moglie Jessica e l’attrice Anna Foglietta.
“Abbiamo accolto con grande entusiasmo quest’invito a partecipare agli Stati Generali della Natalità – afferma Matteo Del Fante A.D. di Poste Italiane - perché crediamo che sia uno dei fattori chiave per il sostegno e la ripartenza della nostra economia e del nostro Paese. Come azienda, per la natalità e quindi per le donne, facciamo tantissimo. Oggi sono qua a raccontarlo con un parterre prestigiosissimo e ringraziamo per aver avuto questa opportunità. Noi aiutiamo molto il sesso femminile, permettiamo alle donne di conciliare lavoro e maternità. Lunedì inauguriamo formalmente, anche alla presenza del Presidente Zingaretti, un centro medico dentro la nostra azienda, che facilita tantissimo la vita delle mamme che continuano a stare in azienda e che hanno bisogno di cure, esami o assistenza, - conclude Del Fante - si semplifica tutto perché possono fare tutto in azienda”.
Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, in occasione degli Stati Generali della Natalità si è fermato con i giornalisti per sottolineare: "Stiamo uscendo dalla pandemia, uno dei momenti più difficili nella storia della nostra Repubblica. Abbiamo le risorse per costruire un nuovo modello di sviluppo che deve avere un’anima, un orizzonte, degli obiettivi, e quello della genitorialità è il tema italiano. La grande sfida è quella di costruire un modello di sviluppo radicalmente diverso da quello precedente”. Zingaretti ha quindi ribadito l’importanza della centralità della famiglia: “Al centro di questo modello deve porsi la persona e il suo diritto a vivere in un’economia del benessere. Importanti passi a favore della famiglia sono già stati fatti, come ad esempio l’assegno unico, ma ora dobbiamo continuare con politiche al sostegno dei servizi delle famiglie, con i congedi parentali e con tutto quello che concerne una politica che guardi al futuro”.
La sindaca di Roma Virginia Raggi in occasione degli Stati Generali della Natalità ha detto: “L’evento di oggi mette al centro un tema che ci riguarda tutti: come aiutare le famiglie a fare figli e a essere sicure nelle mille insicurezze rispetto a un momento storico in cui il mondo è davvero cambiato. È evidente che la responsabilità è collettiva e che le risposte devono essere corali. Occorrono investimenti sulle scuole e sugli asili nido, sulla manutenzione e sulla riqualificazione dei parchi e delle aeree gioco, sulla riforestazione urbana, per lavorare per una città che accolga i bambini”.
“Una bella occasione per parlare anche del progetto di Open Fiber e di come questo possa incidere positivamente sul tema della natalità e della crescita demografica nel nostro Paese,- afferma Elisabetta Ripa A.D. di Open Fiber - che rappresenta sicuramente un punto di grande attenzione. Siamo di fronte ad una grande opportunità, quella della Next Generation EU e del Piano di Recovery Fund che si prefigge di costruire un’Italia migliore per le nuove generazioni. In questo ambito il progetto della fibra, dello sviluppo di una nuova rete di accesso interamente in fibra ottica, rappresenta uno dei pilastri più importanti per la digitalizzazione. Il piano di ripartenza ha proprio l’obiettivo di collegare 30 milioni di abitazioni degli italiani con una nuova rete che ci consenta di accedere ai nuovi servizi (il piano di Open Fiber ne prevede circa 20, NDR). Questi possono migliorare la qualità della vita delle nuove generazioni ma anche delle vecchie. Bisogna accelerare il più possibile nella realizzazione dell’infrastruttura, noi l’abbiamo fatto. In quattro anni siamo riusciti a raggiungere circa il 40% del Paese, chiaramente dobbiamo completare tutta l’attività, bisogna semplificare e quindi il processo di sburocratizzazione della realizzazione delle reti è fondamentale per accelerare la realizzazione dell’opera. Gli ambiti sono quelli della digitalizzazione, della diffusione delle nuove tecnologie sulle quali poi ciascuno può costruire nuovi servizi, portando anche alla luce le eccellenze italiane, che vanno dal turismo, al mondo dell’alimentare e tutto quello che può essere realizzato con un’infrastruttura di nuova generazione, - conclude Ripa - per migliorare la nostra vita, non solo in ambito privato ma anche in ambito professionale”
Il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ha sottolineato in occasione degli Stati Generali della Natalità: "La questione della natalità nel nostro paese ha anche bisogno di una scuola che sia affettuosa, capace di far crescere i nostri ragazzi negli affetti per costruire una società nella quale la solidarietà non sia soltanto spontanea, ma anche strutturata. Una scuola che sia in grado di accompagnare i nostri ragazzi anche nei momenti più difficili e che sappia usare gli strumenti mettendo al centro la capacità dei ragazzi di essere perni di questo nuovo paese che stiamo costruendo. La scuola deve dare a tutti eguali condizioni e capacità di crescere per permettere poi ai ragazzi di essere loro stessi in futuro portatori di una nuova natalità".
“I dati statistici ci danno due tipi di messaggi: uno è di consapevolezza rispetto alla gravità del problema della natalità e le conseguenze che ne derivano e l’altro, se andiamo a fare un confronto anche a livello internazionale, ci dà un messaggio di speranza, ci fa vedere che ci sono paesi nei quali la tendenza è stata invertita- afferma Gian Carlo Blangiardo Presidente Istat. Quindi rimbocchiamoci le maniche, diamoci da fare, creiamo le condizioni e forse in questo momento qualcosa c’è, per poter fare in modo che si possa recuperare una buona parte del terreno perso e solo così riusciremo a garantire continuità e sviluppo a questo Paese”.
“Un impegno per dimostrare da un lato quello che l’azienda sta facendo già da molti anni in termini di sostenibilità per il welfare aziendale e dall’altro una testimonianza per aiutare il sistema paese nel suo complesso ad invertire una tendenza che va avanti da molti anni e che è stata addirittura aggravata dall’anno del Covid, ma che deve essere assolutamente invertita per dare speranza ai giovani e alle famiglie. Questa speranza e la fiducia – afferma Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia- passano soprattutto attraverso il lavoro e le condizioni di servizi al lavoro, in modo tale che le donne possano avere parità di diritti e di prospettive di carriera, perché è un investimento dell’azienda avere le donne al nostro fianco e nella crescita delle carriere. Stiamo lavorando molto sui servizi accessori, asili nido, dopo scuola, formazione dei ragazzi e proviamo ad aiutare le famiglie non soltanto nella fase iniziale della maternità, ma in tutte le fasi della genitorialità, ci sono degli adolescenti che possono avere dei problemi e che quindi devono essere seguiti. Seguiamo anche l’orientamento alla scelta delle scuole superiori, stimo facendo qualcosa anche per ridurre l’abbandono scolastico. Il punto che vorrei sottolineare è che Enel è impegnata dalle condizioni prenatali, con le maternità, poi con l’adolescenza e lo sbocco verso il lavoro. Questo è un punto di orgoglio importante che noi vogliamo portare avanti ancora. Questo dell’orientamento scolastico ad esempio, è un impegno che vorrei prendere anche nel lavorare con l’Università Sapienza. Dobbiamo banalmente fare delle borse di studio, oppure dei tirocini, o insegnare quello che è il mondo dell’energia, della tecnologia, della digitalizzazione, quindi il mondo del nostro lavoro, come può attrarre le giovani donne e quindi entrare nella Facoltà scientifiche e tecnologiche.”
“Per noi questo è un segnale di attenzione e anche di responsabilità che dà l’idea di quanto Generali si voglia impegnare in questo settore. Generali fa della sostenibilità un punto fondante della propria strategia – afferma a Il Giornale d'Italia Marco Sesana, Country Manager e Ceo di Generali Italia e GBL- e anche questo è un tema di sostenibilità. Noi abbiamo un sistema di welfare tra i più ricchi in Italia, abbiamo asili all’interno delle nostre sedi, abbiamo tantissimi benefit all’interno dei quali una famiglia può scegliere come sostenere al meglio le proprie attività. Quindi con un sistema di welfare che è tra i più ricchi e avanzati d’Italia, diamo quella rete di protezione anche alle famiglie che hanno bisogno di andare avanti. Io credo che ci sia un tema culturale, bisogna riportare la natalità al centro della discussione e credo che debba diventare nelle discussioni che abbiamo, un’opportunità e credo – conclude Sesana- che ci sia bisogno anche di un grande aiuto e di un sostegno alle famiglie che decidono di intraprendere questa avventura.”
“Essere qui agli Stati Generali della Natalità è un grande onore, perché l’introduzione di sua Santità Papa Francesco, del nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi e di tutti i ministri che si sono succeduti, mi ha fatto rendere conto che siamo in un momento decisivo per questo problema della demografia- afferma a Il Giornale d’Italia Sara Doris – Presidente Esecutivo Fondazione Mediolanum Onlus- e quindi per me è molto bello avere l’occasione con più consapevolezza di prima, di avere il tempo e il modo di riflettere su cosa dobbiamo fare tutti noi, su cosa può fare lo Stato e le istituzioni, ma cosa possiamo fare tutti noi nel nostro ruolo personale, familiare e lavorativo. A livello governativo ci sono tante cose che si possono fare. Mettere in condizioni le giovani famiglie perchè siano libere di decidere di avere figli, che non sia un lusso avere figli, riorganizzare tutte quelle infrastrutture, quei servizi che servono a questo scopo, perché la società è profondamente cambiata. Un tempo c’era la famiglia patriarcale e quindi molti compiti erano assolti da queste famiglie, mentre al giorno d’oggi la famiglia vive per conto proprio, quindi le istituzioni devo mettere in atto tutte quelle leggi e strutture in modo che le giovani coppie possano sentirsi sicure di crescere un figlio. A livello personale e lavorativo di azienda invece, ognuno deve guardare quello che può fare. Per esempio in azienda l’istituzione di un asilo nido ci ha fatto rendere conto che 15 anni fa quando è nato, la richiesta per i nostri collaboratori era di 35 posti, ad oggi abbiamo invece 126 posti nell’asilo nido. Questo vuol dire che le giovani coppie che hanno deciso di avere un bambino si sono sentite sicure, tranquille perché avevano la possibilità di portare il proprio figlio praticamente quasi in ufficio. Ognuno deve guardare e dire se si è parte del problema o della soluzione, ognuno nel suo piccolo deve riflettere e poi agire.”
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