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Osservatorio Altagamma: stima mercato luxury globale €1.400 mld (+21%) e personale € 353 miliardi (+22%) nel 2022

Lunelli, Presidente di Altagamma: "In questo scenario i marchi italiani continuano ad eccellere, malgrado un contesto congiunturale caratterizzato da una forte incertezza e da numerose sfide"

15 Novembre 2022

Osservatorio Altagamma: stima mercato luxury globale €1.400 mld (+21%) e personale € 353 miliardi (+22%) nel 2022

Il ventunesimo Osservatorio Altagamma, tenutosi oggi a Milano alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, ha confermato il poderoso trend di crescita di tutto il comparto dell’alto di gamma a livello mondiale. Nonostante le turbolenze economiche, nel 2022 il mercato luxury globale crescerà del 21%, sfiorando quota €1.400 miliardi mentre si stima per i beni di lusso personali un +22%, con €353 miliardi. Lo scenario si prospetta positivo anche per il 2023, quando la marginalità delle imprese dell’alto di gamma si prevede in crescita del +6%.


Questi risultati si inquadrano all’interno di un percorso che si prevede di crescita anche nel lungo termine: nel 2030 il valore di mercato dei personal luxury goods dovrebbe salire a circa €540-580 miliardi, un aumento del 60% o più rispetto al 2022.


Le evidenze sull’andamento del mercato e le previsioni future sono emerse dall'Altagamma Consensus 2023, presentato da Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale di Altagamma, e realizzato con il supporto dei più importanti analisti finanziari e dall’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor, presentato da Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company.


I dati delle ricerche sono stati discussi con Francesca Bellettini, Presidente e CEO di Yves Saint Laurent; Sabina Belli, CEO di Pomellato Group; Pier Francesco Nervini, COO Northern and Central Europe and Global Accounts di Global Blue; Cristina Scocchia, CEO di illycaffè; Daniel Talens, CEO di Alessi e Stephan Winkelmann, Chairman & CEO di Automobili Lamborghini.


“L’alto di gamma, dopo il forte rimbalzo successivo allo scoppio della pandemia, ha completato il percorso di ripresa, registrando nel 2022 il record storico con un +21%  a livello mondiale”, ha dichiarato Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma. “In questo scenario i marchi italiani continuano ad eccellere, malgrado un contesto congiunturale caratterizzato da una forte incertezza e da numerose sfide. Come ha recentemente dichiarato il Ministro Urso, oggi presente all’Osservatorio Altagamma, dobbiamo non solo proteggere ma fare crescere i nostri Campioni Nazionali e le filiere produttive di eccellenza che sono un fattore propulsivo per interi settori. L’alto di gamma può essere, in ultima analisi, una locomotiva per l’economia italiana.”  

Lunelli, Altagamma: "Alto di gamma da record, crescita del 21% sul 2021. Locomotiva per l'economia del Paese"

VIDEO - Lunelli, Altagamma: "Alto di gamma da record, crescita del 21% sul 2021. Locomotiva per l'economia del Paese"

Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"È emerso un settore che, nonostante un contesto difficile di grande incertezza e ricco di sfide, ha registrato dei livelli record. Una crescita molto forte, del 21% rispetto all'anno precedente: il comparto di Altagamma continua il suo percorso di ripresa post-pandemia, stabilendo nuovi record, e secondo noi continua ad avere grandi prospettive per il futuro.

"Noi riteniamo che l'alto di gamma possa essere una locomotiva per l'economia del Paese, in particolare modo in questa fase. I campioni nazionali e le filiere produttive di eccellenza vanno protette e fatte crescere, perché possono essere un traino per interi settori".


Il Ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso ha messo l’accento sull’importanza del comparto di alta gamma: “Il Made in Italy di eccellenza rappresentato da Altagamma è il fiore all’occhiello della nostra industria manifatturiera ed è stato capace di mantenere un ruolo da protagonista in un contesto mondiale ad altissimo tasso di competitività e in un periodo congiunturale estremamente difficile. Sono protagonisti di un comparto che ha un forte valore simbolico e che a livello mondiale continua a crescere: per questo intendiamo operare congiuntamente con imprese e associazioni per consolidare i fondamentali della nostra industria di eccellenza, sostenerla nella crescita e promuoverla in tutto il mondo”.


“La nuova ondata che sta interessando l’industria del lusso, e che sta plasmando nuovi trend, richiederà un'evoluzione delle aziende del comparto, che dovranno lavorare sul proprio adattamento all’incertezza e focalizzarsi sulla creatività in tutte le aree del business. Guardando al 2030, i brand del lusso dovranno far leva sull’avanguardia culturale e l’eccellenza che da sempre li contraddistingue, applicata a nuovi campi. Proprio come nel loro DNA e nelle recenti evoluzioni, con prodotti altamente creativi e attenzione al consumatore, allo stesso modo ora - per superare le sfide che li attendono – le aziende del lusso dovranno indirizzare gli investimenti dove si concentrano le opportunità: ESG, catena della creatività, tecnologia e dati. La loro crescita non potrà che dipendere da questi driver ad alto potenziale”, hanno commentato Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company e autrici dello studio.

Nervini, Global Blue: "Viviamo un'inizio di bulimia, numeri elevati di transazioni e di valore medio degli acquisti"

VIDEO - Nervini, Global Blue: "Viviamo un'inizio di bulimia, numeri elevati di transazioni e di valore medio degli acquisti"

Pier Francesco Nervini, COO Northern and Central Europe and Global Accounts di Global Blue, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"Emerge che veniamo da un anno di recupero molto importante, nonostante la presenza di tanti elementi avversi.

Devo dire che soprattutto dal punto di vista del tax free abbiamo in molti Paesi d'Europa raggiunto gli stessi livelli o superati i livelli del 2019, cosa completamente inattesa, soprattutto considerando la mancanza di cinesi e russi.

Le prospettive erano buone, sicuramente facilitate anche da un euro non forte, ma non ci saremmo aspettati questi numeri pazzeschi.

Per quanto riguarda il 2023, il veri punto interrogativo saranno i cinesi. Ci sono le prime riaperture, per cui ci aspettiamo un inizio di flussi già a partire dalla primavera, ma è l'incognita più importante sul 2023. 

Se dovessero tornare - come ci auguriamo - i cinesi, ci aspettiamo un 2023 scoppiettante"

Talens, Alessi: "Settore design continua ad andare bene, ma le crisi attuali rallentano il business"

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Daniel Talens, CEO di Alessi, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Il mondo del design, come viene interpretato da Alessi non è un trend, ma un valore fondamentale, una ragione di esistere della società. La pandemia, un momento difficilissimo a livello umano, ha aiutato a fare una riflessione sulla casa, un luogo in cui siamo stati molto chiusi e quindi, ha acquisito un nuovo valore.

Post pandemia abbiamo visto che il mondo del design continua ad andare bene, ma fattori come crisi energetica e guerra, hanno avuto un impatto nel costo e ha rallentato il business".

Scocchia, illycaffè: "Puntiamo a raddoppiare il fatturato in USA entro il 2026 e espanderci in Cina"

VIDEO - Scocchia, illycaffè: "Puntiamo a raddoppiare il fatturato in USA entro il 2026 e espanderci in Cina"

Cristina Scocchia, CEO illycaffè, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Nei momenti di difficoltà macroeconomica è importante accelerare: accelerare l'innovazione, la comunicazione e in espansione internazionale. Solamente tramite la crescita quantitativa e qualitativa dell'azienda si possono superare questi periodi così difficili.

"Per far fronte a questa situazione noi puntiamo sulla crescita negli USA: il mercato americano p il nostro secondo mercato, pesa il 15% del fatturato. Vogliamo che raddoppi sul 2026, quindi nell'arco di piano.

Puntiamo molto anche sulla Cina, è un mercato che consuma ancora tantissimo tè, ma stanno scoprendo il caffè e noi come campioni dell'espresso vogliamo farci conoscere e apprezzare in quel mercato".

Winkelmann, Lamborghini: "2021 anno record, ma il 2022 è già al di sopra: il profitto è cresciuto"

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Stephan Winkelmann, Chairman & Ceo di Lamborghini, ha affermato a Il Giornale d'Italia:

"Il mercato è ripartito prima e con più enfasi del previsto. Noi come Lamborghini operiamo a livello globale, abbiamo visto il mercato crescere in maniera repentina e abbiamo chiuso il 2021 un anno record, sia per quanto riguarda il fatturato, il risultato e le vendite. Il 2022 al di sopra del 2021, nei primi 9 mesi abbiamo consegnato al cliente finale 7430 vetture e fatturato 1 miliardo e 930 milioni e il profitto è cresciuto a 570 milioni. Già adesso si può definire un anno record, se non succedono cose imprevedibili".


Altagamma Consensus 2022, realizzato da Altagamma con il contributo di 21 tra i maggiori analisti internazionali specializzati. 


Dopo un 2022 record rispetto ad altri settori e superando con decisione i livelli pre Covid-19, per il 2023 si prevede ancora una crescita solida e positiva, malgrado l’incertezza macroeconomica.  L’aumento dei costi energetici, l’inflazione crescente, la carenza di materie prime, le tensioni geopolitiche e il calo del potere d’acquisto di alcune fasce di consumatori incideranno in parte sulle performance, che rimarranno comunque alte.  L’EBITDA medio per il 2023 è previsto in crescita del +6%.


Mercati. L’Europa è prevista in crescita del +5%, grazie all’aumento dei viaggi internazionali (soprattutto dagli USA, grazie al cambio euro-dollaro favorevole, ma anche dai Paesi Arabi) che compenseranno la più debole domanda interna. Anche per gli Stati Uniti, con lo sviluppo di nuovi territori e una domanda interna più forte che in Europa, si prevede una crescita del +5%. In crescita anche America Latina e Giappone (+6%) grazie allo sviluppo, al di là delle capitali, di città importanti trainate dallo sviluppo immobiliare. Cina e Asia sono più difficili da stimare: in particolare in Cina le politiche sul lockdown per il contenimento del Covid-19 potrebbero portare effetti imprevisti. Il mercato dovrebbe comunque beneficiare di un’apertura e grazie all’effetto di rebound i consumi potrebbero crescere del +9%. La Cina sul lungo periodo resta il più grande mercato del lusso, trainato dalla prosperità della classe media, dalle nuove generazioni e dallo sviluppo di nuovi poli. Per il Middle East si prevede un +7%, con aree come gli Emirati Arabi (ma anche la Turchia) che - non avendo imposto sanzioni - si stanno avvantaggiando dei consumi dei russi.  


Consumatori. La situazione macro-economica mondiale favorisce la polarizzazione tra fasce più ricche e fasce meno abbienti della popolazione: a livello mondiale la classe media soffre, ad esclusione di quella cinese che grazie alle politiche di «Common Prosperity» attuate dal Governo tende a rafforzarsi e a trainare i consumi: i consumatori cinesi saranno i best performer nel 2023 con un +10%. L’effetto rebound dei consumi beneficerà i consumatori asiatici in generale, che vedranno un incremento del +8%. Meno brillanti saranno invece i consumi dei giapponesi (+5%). Si attesteranno a +5% i consumi degli americani. In USA i consumatori di fascia alta sono meno influenzati dagli aumenti dei costi grazie a un mercato del lavoro più forte e ai risparmi accumulati. Cauto lo spending europeo, che si attesta sul +4%: l’aumento dell’inflazione e dei costi incideranno notevolmente sui consumi, in particolare di beni di lusso. 


Categorie di prodotto. Tutte le categorie vedranno un aumento delle vendite non solo grazie ad un aumento dei prezzi, ma anche ad un aumento dei volumi. Crescite a valore, dunque. Si riconferma la leadership degli accessori che continuano nel loro trend positivo: +8,5% per la pelletteria e +7% per le calzature. A causa del divaricamento della forbice sociale, tuttavia, l’entry price soffre e la domanda è più debole per i prodotti aspirazionali. L’abbigliamento e la cosmesi rimangono stabili con +6% il primo e +5,5% il secondo. La cosmesi in particolare è trainata dall’Asia, mentre l’abbigliamento vedrà una netta contrapposizione tra accessibile e luxury. L’hard luxury prosegue il suo trend positivo, in particolare nella gioielleria con un +8%: il gioiello rimane un bene rifugio e di investimento. Più bassa la crescita degli orologi che segnano un +5% e proseguono nel rafforzare il “fatto a mano” o la ricerca del pezzo unico.


Canali distributivi. Continuerà a prosperare il canale retail, sia fisico che digitale, che permette un rapporto diretto con i consumatori e un controllo maggiore di tutti i touchpoint, consentendo ai brand di rafforzare una strategia omnichannel. Per il retail digitale si prevede una crescita del +8%, in espansione dunque, ma più moderata rispetto agli anni precedenti segnati dal boom dell’online per la pandemia. I negozi fisici segnano un +7% e continuano ad essere rilevanti per il comparto grazie ad approcci sempre più personalizzati e phygital che migliorano il coinvolgimento del consumatore. Molti brand luxury guardano inoltre a città secondarie e territori nuovi che si stanno sviluppando nei mercati in espansione (ad esempio in USA e negli Emirati Arabi). Il wholesale fisico resta fragile con un +3.5%, mentre dopo le crescite a doppia cifre degli anni passati il wholesale digitale assisterà ad una normalizzazione del canale con un +5.5%. 


Margini. Nel 2022 alcune imprese hanno alzato i prezzi, tenendo sotto controllo l’aumento dei costi, generando margini più alti rispetto a quelli previsti per il prossimo anno.  Nel 2023 la crescita sarà trainata principalmente dall’aumento dei prezzi e dal miglioramento dei mix di vendita. I volumi avranno una crescita più contenuta rispetto agli anni precedenti e la possibile difficoltà a tenere sotto controllo i costi limiterà la potenziale crescita dell’EBITDA. Per le aziende il cui target è composto esclusivamente da consumatori di fascia più alta, gli Ultra High-Net Worth Individuals, l’EBITDA si stima più alto: +8%. 

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