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Monti (Edison): "Sugli accumuli l'Italia in ritardo di decenni rispetto a quello che dovremmo fare per avere un sistema equilibrato" 

Dal Forum dell'economia del nuovo mondo di Napoli Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, rilancia la necessità di investimenti in rinnovabili, ma in logica di sistema, con approccio e pianificazione d'insieme

24 Ottobre 2025

Dal Forum dell'economia del nuovo mondo di Napoli, Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, rilancia la necessità di una filiera energetica in cui gli accumuli assumono rilievo centrale.

L'intervento di Nicola Monti

"Il sud è al centro non solo dei nostri pensieri, ma di quelli di tutti. Il Forum ieri si è aperto con Fortis che parlava della crescita economica del Sud, che è superiore - almeno dal Covid in poi - a quella della media dell'Italia, in buona parte trainata proprio dagli investimenti del settore energetico".

100 miliardi di investimenti

"Se consideriamo fonti di produzione, accumuli, reti, efficienza energetica, penso che da qui alla fine del decennio non mi sbaglio molto se parliamo di circa 100 miliardi di investimenti che devono essere fatti nel Sud Italia, che sono un volano di crescita enorme e anche un volano di sviluppo di professionalità, di impiego e di quant'altro. 

Al di là dei data center di cui abbiamo parlato, che ci chiederanno uno sforzo ulteriore, abbiamo un livello di irraggiamento solare nel sud Italia che è superiore, abbiamo anche più vento lungo le coste - in particolare la Sicilia offre dei territori che sono molto idonei - e noi dobbiamo sfruttare queste potenzialità.

Non abbiamo il Mare del Nord dove abbiamo 4000 ore di vento, ne abbiamo molte meno, ne abbiamo 2000, però facendo degli impianti on-shore, i costi sono competitivi".

Il gap

"Abbiamo recentemente fatto uno studio per capire quanto siamo in ritardo sullo sviluppo degli investimenti che sono previsti nel piano nazionale con gli obiettivi 2030, che sono poi obiettivi vincolanti per l'Europa.

Abbiamo dei ritardi e lo sappiamo. Probabilmente almeno cinque anni di ritardo ce li avremo sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, ma abbiamo poi dei ritardi molto superiori su quelli che sono gli altri elementi che servono per avere uno sviluppo equilibrato nel nostro sistema: gli accumuli elettrici sono fondamentali, perché se io poi penso di andare a servire delle aziende che hanno bisogno di energia costante, energia di base, come per esempio i data center, evidentemente devo accoppiare le fonti rinnovabili con qualche altro meccanismo che permetta di avere un profilo di fornitura di energia che segua il consumo. Quindi devo fare gli accumuli e sugli accumuli noi siamo in ritardo di decenni rispetto a quello che dovremmo fare per avere un sistema equilibrato. 

Se non facciamo questo rischiamo di disperdere delle risorse.

L'importante è sì fare gli investimenti dove abbiamo delle risorse naturali da sfruttare, e il sud Italia è sicuramente il punto centrale per sviluppare le rinnovabili, ma bisogna mettere a sistema e avere veramente un approccio e una pianificazione d'insieme per fare tutti quegli altri investimenti collegati che servono ad avere un sistema efficiente e a non disperdere risorse finanziarie o del settore privato o del settore pubblico.

Chiudo con un'altra cosa. Abbiamo parlato anche prima di idroelettrico, che è la principale fonte rinnovabile, è una fonte storica per l'Italia ed è l'unica rinnovabile programmabile, quindi ha un valore anche strategico importante. Nel rilancio della fonte idroelettrica c'è anche l'utilizzo della fonte idroelettrica come accumulo di energia".

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