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Sarmi (FiberCop): "€ 3 miliardi di investimenti nel 2025 per la fibra e data center, per essere punto di riferimento in Italia"

L'intervento di Massimo Sarmi, Presidente e Amministratore Delegato di FiberCop: "Le centrali saranno elementi di connettività, memoria e calcolo; Il mondo digitale e quello delle telecomunicazioni sono destinati a convergere"

27 Maggio 2025

Massimo Sarmi, Presidente e Amministratore Delegato di FiberCop, in occasione della Relazione Annuale 2025 sull’attività svolta e sui risultati conseguiti nell’anno 2024, ha dichiarato:

"Con chiarezza di visione, possiamo osservare quello che è oggi il nuovo assetto delle telecomunicazioni in Italia. Guardando questo evento, non posso non pensare a quando, circa trent'anni fa, il mio capo di allora mi chiese di occuparmi dello spin-off dei cosiddetti "telefonini". Dall’allora rete fissa di Telecom Italia nacque Telecom Italia Mobile, ovvero TIM.

Oggi, trent’anni dopo, è avvenuto l’opposto: da TIM nasce FiberCop, intesa come infrastruttura. Mi auguro che questa diventi un punto di riferimento per le telecomunicazioni in Italia. In quel periodo, le telecomunicazioni italiane erano riconosciute tra le prime al mondo, quindi potete immaginare quanto sia vivo in me quel ricordo e quanto sia forte l’impegno nel contribuire a far tornare le telecomunicazioni italiane a essere un'eccellenza.

Ci muoviamo in un contesto normativo chiaro, con percorsi ben definiti. Talvolta, lo ammetto, mi trovo a fremere per la complessità dei processi, pur essendo tutti coerenti e fondati su contenuti chiari e precisi, seguono iter regolamentari, interpretati con competenza e intelligenza dagli organismi preposti, in particolare dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che ringrazio, assieme al Presidente Lasorella e alla sua squadra, per l’impegno e la serietà con cui stanno affrontando anche questi passaggi complessi.

In tutto questo, credo sia naturale nutrire curiosità sullo stato di avanzamento del progetto. Siamo consapevoli che una società nata dalla separazione di un ramo d’azienda, da un unicum che per decenni ha vissuto unito, affronta complessità, in particolare nel tessuto dei sistemi informativi. Questi, fino a oggi, erano integrati in un unico sistema; ora stanno progressivamente separandosi, proprio per restituire identità autonome ai soggetti coinvolti.

L’attività principale resta quella di dotare il Paese, il prima possibile, di un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia. Ricordo che, in un momento storico passato, si parlava di un piano di allineamento all’Europa, e le telecomunicazioni dell’epoca investirono per costruire nuove reti, riuscendo a collegare circa un milione di nuovi clienti in un solo anno.

Oggi, i programmi portati avanti da aziende come FiberCop e da altre che operano sul territorio nazionale, si misurano su numeri ancora più importanti: parliamo di 3–4 milioni di clienti in un anno.

Tutto questo è sostenuto da un piano di investimenti significativo, in cui gli azionisti hanno creduto: 3 miliardi di euro previsti per quest’anno, dedicati prevalentemente alla costruzione delle reti in fibra ottica. Ma lo sguardo è rivolto anche al futuro, con attenzione verso altri ambiti fondamentali come i data center. Spesso questi vengono considerati un mondo separato rispetto alle telecomunicazioni, ma io vedo tra i due una perfetta complementarità.

I Central Office, che rimarranno anche dopo il periodo di decommissioning, costituiranno l’infrastruttura del Paese all’interno di questo nuovo mondo. In questi ambienti, i dati saranno trattati con la massima attenzione alla riservatezza e alla sicurezza: dati locali e internazionali.

Le nostre centrali, come le chiamavamo un tempo, saranno elementi di connettività, memoria e calcolo. Ciò che oggi immaginiamo localizzato in data center per l’elaborazione di algoritmi o intelligenza artificiale, in realtà sarà parte di un sistema di rete: la rete delle telecomunicazioni, con i suoi nodi, punti terminali e apparati.

Infine, le regole delle telecomunicazioni ci aiutano anche a interpretare mondi nati in maniera diversa ma che oggi convergono inevitabilmente. Mi riferisco in particolare al mondo del web, dove il protocollo che ci collega al resto del mondo è, a tutti gli effetti, un protocollo di telecomunicazione.

Guardando avanti, è naturale immaginare che questi due sistemi, telecomunicazioni e mondo digitale, giungano a una piena convergenza."

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