17 Gennaio 2025
Paolo Provino, Presidente Ente Nazionale Bilaterale Italiano - Enbital e Presidente del Comitato di Garanzia e Controllo ONSIP, in occasione dell'evento “Violenza sugli operatori sanitari. Un bollettino di guerra”, organizzato da ONSIP, Organismo Nazionale Professionisti Sicurezza & Privacy in collaborazione con il sindacato UGL Salute ha dichiarato:
Quali sono i numeri di questo problema che è nazionale, non solo lombardo?
"Purtroppo i numeri sono molto elevati, aumentano di anno in anno. Principalmente sono gli infermieri che sono a contatto con il pubblico. Il problema è reale, le aggressioni sono sia fisiche che verbali e dobbiamo cercare di intervenire per porre rimedio e ricostruire anche i rapporti tra il personale medico e tutti quanti i cittadini che purtroppo con il Covid si è un po' incrinato."
Avete ricostruito anche le cause che portano questa esasperazione da parte di operatori sanitari e pazienti?
"Sicuramente una delle cause è il sovraffollamento dei pronto soccorso degli ospedali che con una mancanza di personale porta ad arrabbiarsi e infastidirsi tutti quanti i cittadini e quindi possono avvenire degli episodi incresciosi. Sicuramente è necessario intervenire aumentando il personale e formando il personale per gestire situazioni di tensioni che possono esserci ed anche aumentare le infrastrutture. Se, ad esempio, dobbiamo fare un esame medico con un determinato strumento ce ne sono cinque, non possiamo mettere dieci medici che fanno l'esame. Dobbiamo aumentare anche le strutture."
In che modo pensa che il Covid abbia contribuito a questo aumento della violenza?
"Il Covid ci ha cambiato, ci ha fatto male. Tante persone ancora oggi hanno problemi, hanno paura. Non eravamo più abituati a fare delle file di attesa perché durante il Covid o purtroppo le persone che stavano male venivano portate con le ambulanze o quando c'era un appuntamento per un esame ognuno aveva il proprio orario e non si andava nell'ospedale, quindi non si generavano tutti questi ritardi, la gente aveva anche paura di andare al pronto soccorso. Dobbiamo ricucire il rapporto tra i cittadini e il personale medico."
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