11 Ottobre 2024
Il Giornale d'Italia ha intervistato Regina Corradini D'Arienzo, AD di Simest, a margine dei lavori del 39mo Convegno di Capri dei Giovani imprenditori di Confindustria, in corso al Grand Hotel Quisisana:
"Da 'Misura Africa' ci aspettiamo che tante imprese, partendo dalle PMI, possano davvero cogliere le opportunità che questo continente offre. Il Piano Mattei nasce proprio per questo motivo.
Come sistema Paese, ovviamente partendo dalla regia governativa, mette a disposizione conoscenza e strumenti, anche finanziari, per poter sfruttare queste opportunità che i Paesi del continente africano possono dare alle imprese italiane".
"Dico PMI perché quello che noi vogliamo è che queste opportunità siano colte da tutte le aziende delle filiere: dalle grandi, dalle medie e poi da tutte le filiere che compongono quelle che sono poi le esportazioni delle società medio grandi".
"Io mi sento realisticamente ottimista e in questo l'ottimismo mi nasce da alcuni numeri: stiamo cominciando a ricevere delle domande e queste domande, che ad ora sono circa 50 milioni, all'80% sono dalle PMI e il 20% di queste arrivano da imprese del Mezzogiorno.
L'ottimismo mi viene dato dal fatto che queste domande vengono anche facilitate dalle aziende che sono già presenti in Africa che, dialogando con le aziende delle loro filiere, le stanno supportando insieme a noi che le finanziamo e le aiutiamo anche a trovare opportunità commerciali, a trovare delle soluzioni.
Stiamo facendo un grande lavoro anche con Cassa depositi e Prestiti di cui facciamo parte, perché questa misura nasce con fondi agevolati, con la regia del MAECI, ma a livello sinergico, all'interno del gruppo, stiamo lavorando con le grandi e medie imprese del gruppo per andare a portare le PMI all'interno di questo Paese che, ripeto, non è solo dedicato a investimenti in Africa: possono essere anche investimenti in Italia, ma per essere poi più competitivi in quel Paese sulle esportazioni, ed è anche legato a formare giovani africani e fare in modo che questi giovani africani possano essere impiegati non solo in imprese italiane in Africa ma anche entrare in Italia con i flussi regolari ed essere impiegati in Italia per tanti mestieri che oggi le imprese hanno necessità che vengano colmati da competenze".
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