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Gubitosi (Luiss): "Momento complesso per l'Occidente ma fiducioso: continuerà a prosperare; dopo il King's College al via accordo con prestigiosa università USA"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Luigi Gubitosi, Presidente dell'Università Luiss Guido Carli: "Regole dell'Ue sono state fatte per 6 paesi: necessario aggiornamento per i 27 di oggi"

26 Maggio 2024

Luigi Gubitosi, Presidente dell'Università Luiss Guido Carli, in occasione del Festival dell'Economia di Trento, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

"Più che di declino dell'Occidente io parlerei di un momento complesso, come ne abbiamo avuti altri. Il declino dell'Occidente è una cosa di cui si parla da sempre. Alcuni pensano che vi sia una  specie di organicità con un inizio e una fine nella storia; in realtà il destino dell'Occidente non dipende da aspetti organici ma dipende da quello che farà ciascun Paese. Aspetterei dunque a parlare di declino: se continuerà a far crescere le proprie capacità evidentemente l'Occidente continuerà a prosperare per ancora molti anni". 

Su quali fattori è necessario puntare per recuperare il gap e dare una forza e una leadership all'Europa?

"L'Europa deve agire sempre di più come un blocco unico, coeso. Le regole sono ormai in essere da molti anni e sono state fatte per un blocco di sei Paesi, dunque magari sarà necessario rivederle e aggiornarle per riflettere il fatto che siamo oggi un gruppo di 27. Detto questo, l'Europa conterà sempre di più nella vita del nostro Paese e quindi è molto importante che l'Italia sia rappresentata in maniera efficace, mandandoci i nostri migliori esponenti, e questo è anche al centro di molte delle nostre attività.

Noi cerchiamo di creare persone che abbiano delle capacità, dei valori, delle conoscenze e che siano all'altezza dei tempi. Puntiamo molto per questo sull'internazionalità, sulla capacità di usare la tecnologia, sulla capacità di dialogare e di conoscere e di essere a proprio agio in qualunque tipo di azienda e di mercato.

Per questo abbiamo l'obiettivo di continuare a crescere in termini di eccellenza e ricerchiamo eccellenza anche nella selezione degli studenti, dei professori e delle università in giro per il mondo che abbiano i nostri stessi valori e con cui fare programmi. Sono di quest'anno per esempio gli accordi con il King's College di Londra e a breve annunceremo un altro accordo con una prestigiosa università americana. Continuiamo quindi nella nostra politica di attenzione al mondo e cooperazione". 

Come riportare i talenti in Italia?

"Il talento è stata una cosa che l'Italia ha sempre esportato, io credo che l'importante sia anche diventare attraenti per gli stranieri; la Luiss per esempio attrae molti studenti stranieri dunque questo fattore non ci preoccupa, anzi ci fa piacere che i nostri vadano a fare esperienze all'estero. Noi ogni ogni giorno abbiamo 800 studenti nella nostra università che sono a fare scambi in giro per il mondo e sappiamo che alcuni di questi vorranno fare poi esperienze di lavoro all'estero. Io stesso l'ho fatta, la trovo una cosa positiva: l'importante è che poi vogliano tornare e dunque è necessario avere un Paese che riconosca il talento, che lo sappia cogliere e lo sappia instradare". 

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