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Barrese (Intesa Sanpaolo): "Al via piano di supporto all' imprenditoria; dal '16 in Italia investimenti 9 volte di più rispetto a Germania"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo: "Superbonus? Ha rilanciato edilizia ma servivano limiti"

25 Marzo 2024

Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione del piano per la crescita del sistema imprenditoriale italiano “Il tuo futuro è la nostra impresa”, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"Sicuramente dobbiamo guardare con grande positività questa iniziativa della transizione 5.0: a partire dal 2016, l'Italia, grazie all'intervento sul 4.0 e al superbonus, ha investito fino a tre volte di più come tasso di crescita rispetto a Francia e Spagna. Siamo su numeri che sono nove volte di più rispetto alla Germania. Questo sta producendo i risultati che vediamo nella crescita dell'economia per quanto riguarda il PIL, significativamente superiore rispetto alla media europea e anche ai principali partner. Va visto con attenzione quanto le aziende potranno fare attraverso la transizione 5.0.

La quantità in termini di imposta è significativa: sono complessivamente 13 miliardi, che diventeranno una dotazione maggiore dal punto di vista degli investimenti. E' chiaro che la quantità di credito è un moltiplicatore di questo. Siamo arrivati addirittura a tracciare fino a 120 miliardi a disposizione per gli investimenti con le imprese.

Questo trova un collegamento con l'export: sarà possibile per le nostre aziende essere scelte nelle catene di fornitura internazionale grazie alla capacità che avranno di investire su qualità e tecnologia. In questo momento l'export italiano sta mantenendo in modo importante le sue quote di mercato, a differenza per esempio della Germania che le vede ridursi anche a seguito del suo andamento dal punto di vista economico. Questo è un elemento fondamentale perché consente una maggiore resilienza rispetto alla unica dipendenza che hanno i Paesi che non possono orientarsi verso l'export.

Noi in questo momento non vediamo rallentamenti, anzi vediamo una tendenza positiva verso l'export e questo sicuramente è dovuto all'estrema flessibilità e resilienza proprio delle nostre aziende. Questo è stato testimoniato molto bene dal rapido ribilanciamento dei corridoi di esportazione. La grande dipendenza che il Nord Italia aveva dalla Germania in realtà sta portando le Regioni, quindi queste aziende, verso un corridoio molto più importante oggi che è quello americano. Gli incentivi dal punto di vista industriale sono particolarmente importanti grazie all'iniziativa del Presidente Biden per rilanciare l'industria americana a seguito dell'inflazione."

Con questo nuovo piano qual è il messaggio diretto che voi mandate alle imprese?

"Il messaggio diretto, per quanto riguarda il credito e i partner bancari, è che sempre di più le aziende devono fare riferimento alle banche capaci, non soltanto di dare credito, ma anche di poterle accompagnare e fornire soluzioni che sono in linea con il livello di qualità che viene richiesto dal mercato alle nostre piccole e medie imprese. I prezzi sono sicuramente importanti, ma non deve essere quello il fattore critico di scelta."

Si parla spesso di super bonus sia a livello politico che economico; secondo lei è stato un disastro come molti lo lo descrivono o ha aiutato le imprese a superare una fase difficile?

"Sicuramente il mondo delle costruzioni edile ha avuto una sofferenza significativa negli anni precedenti: è stato da sempre uno dei settori che lamentava la scarsità maggiore in termini di investimenti. Il superbonus ha rilanciato un settore che per certi motivi era asfittico. E' parte integrante anche di quella dinamica così positiva in termini di crescita degli investimenti rispetto a Francia, Germania e Spagna.

Se vogliamo trovare un elemento che si poteva probabilmente gestire in modo diverso, era fissare un plafond complessivo e temporale rispetto al tema 110%. Era giusto in quel momento: nel 2020 eravamo tutti chiusi in casa, con un'economia ferma e in quel momento ha dato una grande spinta non soltanto alla crescita occupazionale, ma anche al mondo delle costruzioni."

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