06 Marzo 2024
Marzio Pividori, Amministratore Delegato di Banca AideXa, in occasione della presentazione della sua figura alla stampa, ha dichiarato a Il Giornale d' Italia:
“Io sono stato nominato dal 10 gennaio amministratore delegato di banca AideXa; sono molto contento perché ho trovato un ambiente giovane, frizzante e ricco di energia. Ritengo che ci sia uno spazio, quello dell'industrializzazione del credito alle piccole e medie imprese italiane, che sia da cogliere perché c'è una domanda superiore all'offerta. Questo è figlio del famoso credit crunch: una piaga per le microimprese, e noi, con i nostri modelli industrializzati e con l'automazione che abbiamo in mente di fare nei prossimi mesi e anni, riteniamo di poter svolgere un ruolo utile per il Paese e prendere una quota di mercato importante.”
Ci può raccontare della sua esperienza pregressa presso Deutsche Bank, dove avete raggiunto il 7% di quota di mercato in breve tempo?
“Gli ultimi 13 anni li ho passai in Deutsche Bank, dove sono stato responsabile degli sportelli in Italia e, negli ultimi otto anni, responsabile della divisione che si concentra sul credito al consumo, dove Deutsche Bank ha una presenza molto forte che negli ultimi mesi ha raggiunto una quota del 7%.
Vedo molte similitudini fra l'industrializzazione dell'offerta che c'è stata nel credito al consumo nel settore in Italia e quello che può succedere nello small business italiano come offerta di prodotti di credito alle microimprese.
Per fare un esempio: tre operatori, pur avendo solo meno del 20% degli sportelli nei gruppi bancari di appartenenza, fanno 40/50% della quota di mercato. Noi riteniamo che, con le dovute proporzioni e differenze, ci sia uno spazio per operatori specialistici per prendere quote importanti anche nell'offerta di credito alle piccole e medie imprese, soprattutto dove l'accesso alle informazioni, (leggi post PSD2) e la capacità di elaborare dati (leggi intelligenza artificiale, machine learning) sono entrati in gioco.”
Come cambia l'operatività di Banca AideXa? Come verrà raggiunto anche qua questo 7% di quota di mercato?
“Il 7% è sicuramente una cifra molto alta; noi siamo focalizzati nel crescere in modo ordinato: siamo ad oggi in 82 e ricerchiamo altri venti AideXers. Noi dobbiamo industrializzare l'approccio al credito delle microimprese, essere ossessivi nel servizio che forniamo, alle nostre offerte digitali e all'efficacia delle nostre risposte. Quindi riteniamo che industrializzazione dei processi e automazione delle attività al servizio dei piccoli imprenditori italiani debba essere il nostro mantra.”
Il vostro target si indirizza verso le microimprese; qual è la vostra offerta e come fate lo scoring dei vostri clienti?
“Noi abbiamo una gamma prodotti che si rivolge sia all'esigenza di capitale circolante delle piccole imprese sia alle esigenze di investimento; quindi copriamo sia durate molto brevi fino ad importi più rilevanti sui cinque anni. Quello che giova dire è che in media il nostro ticket, quindi il credito medio che diamo a un imprenditore, è di 200.000 € e in media un nostro cliente è tra 1/2 milioni di fatturato. Quindi stiamo su quella fascia che riteniamo oggi sia sotto servita e che rappresenta comunque un pezzo molto importante, possiamo dire un terzo del PIL del Paese.”
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