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Olimpiadi invernali 2026, Malagò (CONI): "Organizziamo i giochi, non costruiamo il palazzo"

Il presidente del CONI Giovanni Malagò "Organizzeremo i giochi olimpici molto bene ma abbiamo bisogno che ci forniscano le infrastrutture"

20 Settembre 2022

Giovanni Malagò, Presidente del CONI, in occasione della presentazione della partnership tra Deloitte e Fondazione Milano Cortina, ha affermato a Il Giornale d'Italia

“Penso che sarà importante capire congiunturalmente cosa succederà nei prossimi tre anni e mezzo: come andrà l’economia non solo nel nostro Paese, perché siamo tutti legati negli aspetti macroeconomici.
Per ciò che riguarda l’arte infrastrutturale, ancora una volta devo sottolineare quanto noi organizziamo i giochi olimpici e li organizziamo in questo palazzo; penso che li faremo veramente molto bene ma non siamo noi a costruire il palazzo. Non facciamo le gare, i capitolati, non gestiamo gli appalti, non firmiamo gli assegni ai fornitori. È chiaro che stiamo col fiato sul collo ma quello è compito assolutamente del pubblico mentre la fondazione è privata e nel pubblico ci stanno gli azionisti che hanno interesse che questo succeda ma più di sollecitarli e spronarli ogni giorno, non possiamo fare.”

Riguardo l’imminente inizio del mondiale femminile di Volley e, più in generale, le conquiste dei nostri atleti nel mondo, il presidente aggiunge:

“Innanzitutto, in questi giorni c’è il mondiale di ciclismo in Australia: la Guazzini, la nostra rocker, ha vinto l’U23 ed è una bella notizia, poi i mondiali, soprattutto di multi-discipline, vanno giudicati alla fine. Abbiamo i mondiali di canottaggio che è cominciato l’altro ieri, da pochissimo abbiamo finito il mondiale di ginnastica ritmica per la prima volta nella storia del nostro Paese e adesso inizia quello del volley femminile; sicuramente la squadra è molto forte, io penso sempre che faremo molto bene e ci sono tutte le prospettive che arrivino fino in fondo.”

E ancora, sulla finale che ha visto vincitrice la nostra nazionale femminile di pallavolo:

“Quella domenica pomeriggio, alle 20.30 di sera, tra il servizio pubblico e la televisione che tu rappresenti, il 28% degli italiani ha guardato quella finale. Secondo me è un bel segnale culturale al di là della vittoria dell’Italia.”

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