29 Agosto 2025
Oltre 30 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime ore. Numerosi altri sono rimasti feriti, inclusi bambini, in una serie di raid aerei e attacchi con droni che hanno colpito aree densamente popolate da sfollati.
Tra gli episodi più gravi, un attacco con droni dell'Idf ha colpito le tende di sfollati nella zona di al-Mawasi, a ovest della città di Khan Younis, nel sud della Striscia. L’attacco ha causato la morte di almeno cinque persone e il ferimento di diverse altre, tra cui minori. La zona, indicata dalle autorità israeliane come "area sicura", è stata tuttavia oggetto di numerosi bombardamenti dall’inizio del conflitto.
In altri raid, quattro persone sono state uccise e tre ferite in un attacco nella zona di as-Sudaniya, a nord-ovest di Gaza City, che ha colpito una tenda abitata da sfollati. Altri quattro palestinesi hanno perso la vita in un bombardamento su una casa nel quartiere di Tal al-Hawa, nella parte occidentale della città.
Due persone sono morte e altre sono rimaste ferite in un ulteriore attacco contro tende di sfollati a est del porto di Khan Younis. Altri raid hanno colpito abitazioni nel campo profughi di Bureij, nella zona centrale di Gaza, causando ulteriori vittime.
I sopravvissuti agli attacchi descrivono scene di terrore e caos. Un uomo, nonno di due bambini rimasti feriti nel bombardamento di al-Mawasi, ha raccontato di essere stato svegliato dall’esplosione in piena notte: “Stavamo dormendo quando è avvenuto il bombardamento. Non c’è stato alcun preavviso. Abbiamo trasportato i feriti all’ospedale Nasser prima ancora dell’arrivo delle ambulanze”. L’uomo, che si prende cura dei nipoti da quando il padre è stato ucciso due mesi fa, ha lanciato un appello disperato: “Fermate questa guerra contro di noi. Siamo persone innocenti, stavamo solo dormendo nelle nostre tende. Abbiate pietà dei bambini. Qual è la colpa di questi innocenti?”.
Nonostante l’area di al-Mawasi sia stata designata come "zona sicura" per gli sfollati, continua a essere bersaglio di attacchi, aggravando la già drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.
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